MEDJUGORJE
SEGRETI, MESSAGGI, VOCAZIONI, PREGHIERE, CONFESSIONI, COMMISSIONI
La conferenza tenuta Nel Pontificio collegio di San Patrizio di Maynooth presso Dublino, 17 febbraio 2004 PDF
Tradotto dalla pagina www.mdaviesonmedj.com/Bp%20Peric%20statement%20for%20Medj%20website.doc, confermato come autentico direttamente per posta elettronica dal Vescovo Ratko Peric il 14 dicembre 2004 con sua traduzione.
Medjugorje è una parrocchia appartenente alla diocesi di Mostar-Duvno, che comprende circa 4.000 abitanti e la cui cura pastorale è affidata ai padri francescani OFM. In questa parrocchia dal 1981 succedono alcuni eventi che molte persone, tra cui anche diversi francescani, legano alle cosiddette apparizioni della Madonna. Questa, secondo loro, si presenterebbe come “Regina della pace”.
I. CHI E QUANTI SONO I COSIDDETTI VEGGENTI E QUANTE LE APPARIZIONI?
1. Vicka Ivankovic, nata il 3 settembre 1964 nel territorio della parrocchia di Medjugorje, dice di ricevere tutti i giorni le “apparizioni” dal 24 giugno 1981, nonostante in alcuni di essi non riceveva nessuna apparizione mentre in altri addirittura dieci. Vicka è sposata con Mario Mijatovic nel 2002. Ha un figlio. Vive nella parrocchia di Gradina vicino a Medjugorje.
Quante "apparizioni" ha avuto finora? - Secondo un semplice calcolo dei giorni, circa 8.270 volte, compresa quella di stasera. Nei primi anni tali “apparizioni” avvenivano insieme ad altri “veggenti”, e da diversi anni riceve da sola, sempre verso sera, indistintamente dal luogo in cui si trova e in maniera sistematica, come se fosse programmato.
2. Marija Pavlovic, nata il 1 aprile 1965 nel territorio della parrocchia di Medjugorje, è “veggente” dal 25 giugno 1981 e da allora continua a riceverne ogni giorno fino ad oggi. È sposata con un italiano, Paolo Lunetti, dal 1993. Hanno tre figli. Vive in Italia, a Monza vicino Milano.
Quante "apparizioni" ha avuto finora? Circa 8.270 volte, includendo anche quella di stasera, sia insieme agli altri “privilegiati” sia da sola. “Le apparizioni” non sono legate a Medjugorje, ma alle persone: dovunque esse camminino per il mondo, lì cammina anche l’”apparizione”.
3. Ivan Dragicevic, nato a Mostar, il 25 maggio 1965, riceve le “apparizioni” giornaliere dal 24 giugno 1981 fino ad oggi. È sposato con l’ex miss del Massachussets, Loreen Murphey nel 1994. Ha quattro figli. Una parte dell’anno vive a Boston e l’altra a Medjugorje.
Quante "apparizioni" Ivan ha avuto finora? Circa 8.270 con la notte scorsa, insieme agli altri "veggenti" o separatamente.
4. Mirjana Dragicevic, nata a Sarajevo, il 18 marzo 1965, riceve le “apparizioni” dal 24 giugno 1981. L’ultimo regolare incontro è stato il giorno di Natale 1982. Da allora riceve le “apparizioni” una volta all’anno, il 18 marzo, giorno del suo compleanno. In più dal 2 agosto 1987 il due di ogni mese sente la voce della Madonna e qualche volta la vede anche. Ciò significa che da 17 ha sentito la voce della Madonna o visto il suo volto una volta al mese. Mirjana ha sposato Marko Soldo nel 1989. Ha due figli e vive a Medjugorje.
Quante volte Mirjana ha avuto le “apparizioni” finora? Complessivamente all’incirca 770 volte.
5. Ivanka Ivankovic nata il 21 giugno 1966, nel territorio della parrocchia di Medjugorje. La visione le è apparsa dal 25 giugno 1981 fino al 7 maggio 1985. Ora le appare una volta all’anno, il 25 giugno, l’anniversario delle “apparizioni”. E’ sposata con Rajko Elez. Ha tre figli e vive a Medjugorje.
Quante "apparizioni" Ivanka ha avuto finora? Circa 1.450 tutte insieme.
6. Jakov Colo nato a Medjugorje, il 6 marzo 1971, dal 25 giugno 1981 ha ricevuto quasi ogni giorno le “apparizioni” fino al 12 settembre 1998. Da allora le riceve soltanto una volta all’anno, il giorno di Natale. È sposato con un’italiana, Anna-Lisa Barozzi dal 1993. Ha tre figli. Vive a Medjugorje.
Quante "apparizioni" ha avuto finora? Tutte insieme, con gli altri e da solo, circa 6.290 volte.
Basandosi su quando i veggenti dicono la Madonna appaia loro nello stesso tempo anche se uno di loro si trova in America, l’altro in Erzegovina, l’ altro ancora in Italia, o a Maynooth. Le apparizioni ammontano al numero complessivo di 33.320 circa. Vi prego di non prendere per esatti questi numeri. Infatti che ci siano in più mille o in meno, non fa alcuna differenza! Si tratta comunque di cifre approssimative e in ogni caso va detto la Chiesa gerarchica sia a livello diocesano, sia nazionale, sia la Santa Sede finora non ha accettato neanche un’apparizione come autentica. Ma confrontiamo Medjugorje con i due santuari mariani riconosciuti:
A Lourdes nel 1858 la Madonna è apparsa a Bernardetta 18 volte come “Immacolata Concezione”. La Chiesa, quattro anni dopo, ha riconosciuto tali apparizioni come vere.
A Fatima nel 1917 la Madonna è apparsa 6 volte come “Signora del rosario” ai pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta che avevano all’incirca dieci anni ciascuno. La Chiesa, 13 anni dopo, nel 1930, ha accettato tali apparizioni come autentiche.
Tre dei “veggenti” di Medjugorje, che ricevono le “apparizioni” ogni giorno vivono solitamente fuori Medjugorje, ed altri tre, che vivono a Medjugorje, ricevono le ”apparizioni” soltanto una volta all’anno.
II. QUANTI SEGRETI LA PRESUNTA MADONNA HA RIVELATO AI COSIDDETTI VEGGENTI?
Quanti ricevono le “apparizioni” quotidiane dicono di essere a conoscenza di nove segreti, mentre quanti le ricevono una volta all’anno, ne conoscerebbero dieci.
Non sappiamo se si tratti di nove o dieci segreti noti ad ogni “veggente” oppure se ogni veggente” abbia il proprio numero di segreti, diverso da quello degli altri. Se paragoniamo anche questo dato con le apparizioni riconosciute, notiamo che a Lourdes non ci sono stati segreti, e che quel segreto di Fatima è stato diviso in tre parti. Finora nessun segreto è stato rivelato o reso noto dai “veggenti”. Se ogni “veggente” è a conoscenza di segreti diversi da quelli di ciascuno degli altri arriveremmo a un totale di 57 segreti, di cui dieci ciascuno ai primi tre e nove ciascuno agli altri tre. Nei primi anni c’è stato anche il discorso apocalittico del “grande segno”, ma finora questo “grande segno” non è avvenuto, ed anche la sua attesa è svanita.
III. QUANTI PRESUNTI MESSAGGI CI SONO?
Tutti i “messaggi” di Medjugorje si possono ridurre a cinque, come si suol dire, ma questi “cinque” sono la “quindicina” seguente: Pace, conversione, preghiera, digiuno, vigilanza, penitenza, adorazione, testimonianza, fede, chiamata alla santità, Eucaristia, parola di Dio, confessione mensile, rosario... Quali cinque, precisamente, bisogna scegliere tra questi quindici, crea tra gli autori una grande divergenza. Italiani, Francesi, Croati... ognuno ha una propria interpretazione. Qui bisogna dire che, oltre ai “messaggi” giornalieri, c’è anche un “messaggio” mensile speciale, ogni 25 del mese, che viene dato a Marija in Italia, e lei lo trasmette in ufficio parrocchiale a Medjugorje per la verifica. E poi viene mandato nel mondo.
Tutti questi “messaggi” di Medjugorje vengono già predicati dalla Chiesa la domenica nelle celebrazioni. E a noi sembra che la “novità” di Medjugorje stia piuttosto nel fatto che “la Regina della pace” ogni 25 del mese dia un particolare comunicato: “Grazie, figli, perché avete risposto alla mia chiamata”. La Madonna ringrazia i “veggenti” che hanno tempo e volontà di degnarsi di incontrarla e parlare con Lei. Secondo queste parole, la “Madonna” rimane meravigliata e riconoscente ai “veggenti” che rispondono alla Sua chiamata! E come se i genitori ringraziassero i figli perché sono nati, o i medici i malati perché cercano la salute! (Ogledalo Pravde = Lo Specchio della Giustizia, La posizione della Curia diocesana nei confronti di Medjugorje, Mostar, 2001, pp. 249-250).
IV. QUANTE VOCAZIONI DALLE "APPARIZIONI"?
Nessuno dei sei “veggenti” di Medjugorje ha realizzato la vocazione religiosa. Tre dicevano che sarebbero andati, due avevano addirittura seguito questa voce misteriosa, ma col tempo tutto è svanito.
Ivan Dragicevic, candidato della Provincia francescana erzegovinese, nel 1981 era andato in seminario a Visoko, dove ha continuato a ricevere le “apparizioni”. Dato che a scuola era stato rimandato e non aveva superato l’esame, si pensava che lo studio gli avrebbe procurato minori difficoltà se passasse al ginnasio di Dubrovnik. Anche se a Dubrovnik, dopo aver superato l’esame di riparazione, era riuscito a passare in seconda classe, non ha tuttavia dimostrato la volontà di proseguire gli studi così come l’aveva per le “apparizioni”, e così è ritornato a casa nel gennaio 1983.
Congedandosi dal seminario Ivan ha continuato a ricevere le “apparizioni” giornaliere fino ad oggi, e ad un certo punto ha preteso con insistenza che il vescovo Pavao Zanic accettasse i “messaggi” di Medjugorje. Nel 1994 si è sposato a Boston con un’americana e così la vocazione al sacerdozio passò irrevocabilmente alla vocazione matrimoniale (O. P., p. 34).
Vicka Ivankovic dall’inizio aveva manifestato l’entusiasmo per la vita religiosa. Manifestò questo già nel settembre 1981 ad un settimanale italiano: Desidero andare in convento e diventare religiosa. Anche se era “iscritta come suora”, Vicka non è mai andata in convento. Dopo 20 anni incontra un ragazzo di Krehin Gradac/Gradina, una parrocchia vicina, e si sposa a Medjugorje. Allo sposalizio c’erano più di duemila invitati e curiosi. Durante le nozze la “veggente” si recò nella casa nuova, alcuni chilometri lontano dal frastuono nuziale, e lì ebbe l’”apparizione”. Con lei c’era anche suo marito. Tutto secondo la consuetudine e programma. Poi fecero ritorno al banchetto nuziale.
La “veggente” annuncia prima Urbi et Orbi - “a Roma e al mondo” - che è già “suora iscritta “, e dopo 20 anni va a Roma per comprare il vestito da sposa. La “veggente” spiega questo al giornalista: la Madonna ha dato la libera volontà a ciascuno di noi. Ciascuno può rispondere alla chiamata che vuole. Nonostante che mi sia sposata, io continuerò divulgare i messaggi della Madonna, perché la fede cristiana si può testimoniare anche nel matrimonio.
Per quanto riguarda la vocazione - libertà; per quanto riguarda la “divulgazione dei messaggi della Madonna” - obbligo!
Marija Pavlovic. Per quanto riguarda la scelta di vita religiosa, Maria ha chiarito la domanda di un giornalista italiano che le diceva: perché nessuno di voi è diventato sacerdote o suora? motivando così questa sua decisione: perché nessuno di voi è diventato sacerdote o suora? motivando così questa sua decisione: Per tanti anni ho pensato che sarei diventata suora. Avevo cominciato a frequentare un convento, il desiderio di entrarvi era fortissimo. Ma la madre superiora mi ha detto:”Marija, se tu vuoi venire, sei la benvenuta; ma se il vescovo decide che non devi parlare di Medjugorje, devi ubbidire”. A quel momento ho cominciato a pensare che forse la mia vocazione era quella di testimoniare ciò che ho visto e sentito, e che avrei potuto cercare la via della santità anche fuori del convento (O. P., p. 98).
Marija dunque si raffronta con la vocazione alla vita religiosa dove non è tenuta ad ubbidire il vescovo se questi decide di non divulgare le ”apparizioni” che la Chiesa finora non ha dichiarato autentiche. Per questo decide di cercare la via della santità “fuori convento”.
Opera di Dio. Ma non era proprio così. Maria ha cercato di entrare in una comunità mista dove è rimasta per più mesi. Poi ha lasciato quella comunità con una argomentazione scritta che ha provocato un grande stupore nel pubblico. Marija prima ha scritto che la Madonna, l’8 marzo 1988, aveva fatto sapere tramite lei che quella comunità è “Progetto di Dio”, “Opera di Dio”, poi quando ha lasciato la comunità per il suo ragazzo, Paolo Lunetti, che l’ha aiutata ad uscire e a scrivere la lettera, ha smentito tutto l’11 luglio 1988: Davanti a Dio, alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo nega decisamente che ci siano mai stati dei “messaggi” di alcun tipo tramite lei per questa comunità e per quest’”Opera di Dio”, nella quale anche lei ha trascorso più mesi (O. P., pp. 30-31).
In quel periodo, cioè nel 1983, fra Tomislav Vlašic, guida spirituale dei “veggenti” di Medjugorje, fa sapere al teologo svizzero Hans Urs von Balthasar: I ragazzi hanno deciso di andare in convento ma aspettano il momento noto solo ad essi (O. P., p. 55). Oggi tutto il mondo sa che queste erano semplici favole per bambini. Questi ragazzi “privilegiati” di Medjugorje non sono mai entrati in convento, e quelli che erano andati, presto ne sono usciti. Solo i seri non si lasciano traviare dai “messaggi” poco seri e dalle favole per bambini! Forse è anche questo un “segno”, “segreto”, “messaggio” di Medjugorje?
Anche se non ritengo conveniente e degno, tuttavia vorrei paragonare queste “vocazioni” con i due più noti luoghi mariani: Lourdes e Fatima.
A Lourdes la quattordicenne Bernardetta dichiara: Io devo essere religiosa, ma non so in quale ordine. Me l’ha detto la Vergine santa, io aspetto. La vestizione religiosa nel mese di luglio 1866. Malata, ma resiste fino alla morte, avvenuta il 16 aprile 1879. Il Papa Pio XI la proclama santa il giorno dell’Immacolata 1933.
A Fatima la veggente Lucia diventa religiosa nel 1921, carmelitana dal 1948.
Il piccolo Francesco e Giacinta sono morti da bambini e sono stati beatificati nel 2000 da Giovanni Paolo II.
C’è qualcosa di strano in tutto questo: i tre “veggenti”, che hanno almeno provato ad andare in convento e che poi l’hanno abbandonato e felicemente si sono sposati, hanno ancor sempre “apparizioni” regolari ogni giorno. E gli altri “veggenti” che non sono neppure entrati in convento, hanno “apparizione” una volta all’anno. Questo è forse un premio perché non sono rimasti in convento?
La grazia di Dio. Avendo presente il fatto che numerosi ragazzi erzegovinesi sono andati in seminario e sono diventati sacerdoti e numerose ragazze sono diventate suore - soltanto dalla parrocchia di Medjugorje sono più di 30 tra sacerdoti e religiose viventi - e non hanno mai avuto, almeno io non ne sono a conoscenza, apparizione, messaggio, incontro con la visione soprannaturale - sembra strano che nessuno dei “veggenti” che in questi 23 anni hanno avuto da 770 a 8770 “apparizioni”, non abbiano abbracciato la vocazione religiosa. E questa stessa visione chiede con minacce al vescovo Žanic di riconoscere come veritieri i “messaggi” di Medjugorje, senza indagarli. Ogni vera vocazione religiosa è un dono particolare di Dio e una cosa seria. Il procedimento vocazionale dei suddetti “veggenti” appare poco serio. Sono forse in questione i giochi senza frontiera riguardo i numeri, “apparizioni”, “messaggi”, rivelazioni”, “segreti” e “segni”?
V. CHE COSA COMPROVANO LE PREGHIERE E LE CONFESSIONI?
1. Preghiera come contesto. La preghiera è un fattore importante nelle "apparizioni" di Medjugorje. Le “apparizioni” dei “veggenti” iniziano generalmente nel contesto della preghiera del Padrenostro. Addirittura si interrompe la preghiera per seguire “l’apparizione” di qualche minuto.
2. - Messaggio senza preghiera. Il 16 settembre 1981: “Ha detto anche a loro che non devono pregare per sè perché lei li ha premiati in modo migliore. Preghino per gli altri” (O. P, p. 111).
La Madonna biblica non dirà mai che gli uomini non devono pregare per se stessi e che il “premio” “dell’apparizione”sostituisce la preghiera personale. Questo è un insegnamento errato. Anche Gesù ha pregato prima per se stesso, poi per gli apostoli e infine per tutto il mondo “perché tutti siano una cosa sola” (Gv 17).
3. Messaggio di pregare per il vescovo Zanic. “La Madonna ha chiesto agli oranti di Medjugorje il digiuno a pane e acqua 2 volte alla settimana. Ma è già da tre mesi che digiuniamo a pane e acqua 3 volte alla settimana secondo il desiderio della Madonna.
Il gruppo offre la maggior parte delle loro preghiere per lui (per il vescovo Žanic). Spesso offriamo l’adorazione comunitaria, il rosario, la visita al luogo dell’apparizione, dove preghiamo fino a notte inoltrata. Dio esaudirà le preghiere e i digiuni” (O. P., p. 126). Così fra Tomislav Vlašic, l’8 gennaio 1984.
La visione dà origine ad un gruppo di preghiera che si costituisce attorno a fra Tomislav Vlasic. Questi, nella lettera del 1984, si presenta al Papa come colui che “secondo la divina provvidenza guida i veggenti di Medjugorje” (O. P., p. 56). E il gruppo prega e digiuna perché il vescovo ceda all’illusione, costruisce un convento a Medjugorje con un centinaio di posti letto, ma per fare questo non chiedono l’approvazione del vescovo. Recentemente l’autorità ecclesiastica ha rimosso il “mistificatore” p. Vlasic da guida del gruppo di preghiera, dopo che a Medjugorje duranti gli esercizi spirituali ha unito l’aspetto spirituale con quello spiritistico!
4. - Poteva, ma non voleva? Nell’intervista del 1993, in piena guerra, Jakov ha detto: “oggi, come anche tutti i giorni negli ultimi dodici anni, la Madonna mi ha chiesto di pregare per la pace nell’ex Jugoslavia. La Vergine mi ha convinto che con le mie preghiere posso fermare la guerra...” (O. P., p. 37). Se ciò non fosse ingenuo, un cristiano normale potrebbe dire: Se il “veggente” con le preghiere ha potuto fermare la guerra nella ex Jugoslavia, perché allora non ha pregato e non ha allontanato tale infelice guerra? Durante la guerra sono emigrate circa 2 milioni di persone, ne sono morte più di 200.000, sono stati distrutti migliaia di edifici sacri e decine di migliaia di case e poi lo più ci è stato imposto l’ingiusto accordo di Dayton!
5. - La preghiera è la prova? Ci sono uomini di Chiesa che dicono: Se la gente prega, lasciatela andare a Medjugorje, che faccia pellegrinaggi, che preghi. E meglio che preghi, anziché no, è meglio che veneri la “Madonna di Medjugorje”, piuttosto che non ne veneri alcuna!
- La Chiesa già da 2.000 anni impone e raccomanda ad ogni fedele la preghiera, il digiuno, la penitenza, la confessione, la conversione. A nessuno vieta di pregare dove si voglia. Ma non approva che in chiesa dall’altare si pubblicizzino i “pellegrinaggi sul luogo delle apparizioni”, non riconosciute come soprannaturali, per distinguere la verità dalla menzogna, il vero insegnamento da quello falso.
Come se si dovessero percorrere migliaia di chilometri dalla Corea oppure dall’Irlanda fino a Medjugorje per dire il rosario e per confessarsi, quando Gesù raccomanda “entra nella tua camera” (Mt 6, 6) e prega!
Forse coloro che dicono che sono stati più di 30 volte a Medjugorje con ciò dimostrano che si sono “convertiti”? Ciò potrebbe essere un vero segno che non si sono convertiti (O. P., pp. 229-230). Infatti l’uomo convertito non parla di questo, ma lo vive!
E se i fedeli si confessano e pregano sinceramente nella chiesa di san Giacomo a Medjugorje, a prescindere da tutte le “apparizioni” moltiplicate, certamente ricevono le stesse grazie di Dio come gli altri fedeli che pregano e ricevono degnamente i sacramenti nelle altre chiese nel mondo. La Chiesa locale ha sempre fatto questo (O. P., pp. 268-269).
VI. QUANTE COMMISSIONI E INTERVENTI ECCLESIASTICI?
Alla fine di giugno 1981 la notizia riguardante le “apparizioni della Madonna” a Medjugorje ha cominciato a divulgarsi tramite i mass-media. A metà agosto dello stesso anno, dopo il discorso con i cosiddetti veggenti a Medjugorje, il 21 luglio, il vescovo di Mostar-Duvno, nella prima Dichiarazione ha messo in evidenza il fatto che in ogni caso rimane la domanda più difficile di risoluzione: stabilire cioè se si tratta di una ”esperienza soggettiva dei ragazzi o di qualcosa di soprannaturale” (O. P., p. 192). Anche se più volte ha informato il Papa e la Santa Sede su diverse voci circa Medjugorje, il vescovo ha ritenuto necessario costituire una commissione diocesana per esaminare tali avvenimenti.
A - La Curia vescovile a Mostar
Prima Commissione ecclesiastica (1982 - 1984)
Mons. Žanic ha costituito la prima commissione l’11 gennaio 1982 che ha operato fino al 1984. (O. P., p. 43). Era composta da quattro teologi, 2 preti diocesani e 2 religiosi.
Nuove conoscenze del vescovo.
Quando ancora la commissione non si era neppure riunita, il 14 gennaio 1982 si verificò un avvenimento che ha segnato l’atteggiamento costante del vescovo. Quel giorno tre “veggenti” si recarono a Mostar con il “messaggio” della Madonna. Questa diceva al vescovo di essersi “precipitato” circa il “caso erzegovinese”, nel chiedere lo spostamento dei due cappellani francescani che facevano disordine a Mostar. Il vescovo, che in vita sua ha tanto venerato la Madonna con numerose devozioni e pellegrinaggi, quando ha sentito che la visione di Medjugorje lo accusava del disordine creato dai religiosi nelle parrocchie, che no lo riconosceva come devoto figlio della Chiesa e della Madonna stessa, a cui lui, invece, un anno prima, nel settembre 1980, aveva dedicato la cattedrale di Mostar, intitolandola Madre della Chiesa e quando ha sentito che la visione difendeva i religiosi disubbidienti, che lottano contro il funzionamento di questa stessa cattedrale, ha messo in dubbio i “messaggi” e le “apparizioni” a Medjugorje. Nonostante tutto la commissione ha continuato a svolgere con il suo lavoro.
Grande segno. La commissione ha conversato tre volte con i veggenti Il terzo incontro ha portato qualche frutto nel 1982. Su richiesta del vescovo la commissione ha proposto ai “veggenti” di scrivere, in due copie, di quale “grande segno” si trattasse, quello da loro annunciato, e quando esso sarebbe accaduto. La risposta doveva essere consegnata in due buste sigillate. Una doveva essere custodita da loro e l’altra sarebbe andata alla Curia. Nel caso in cui il “grande segno” si sarebbe avverato, le buste sarebbero aperte e la verità confermata. Cinque dei “veggenti” hanno rifiutato la richiesta perché la Madonna glielo avrebbe vietato. Il seminarista Ivan ha però risposto alla richiesta per iscritto, precisando che la Madonna a lui non aveva vietato di rispondere alle domande. La sua risposta è più che fuori luogo. Insieme a questo “grande segno”, mai avvenuto fino ad oggi, ci sono molti altri inganni e menzogne.
Risposta alla Santa Sede. Nel novembre 1983 la Congregazione per la dottrina della fede ha chiesto al vescovo se la Commissione fosse arrivata a qualche conclusione. Il vescovo Žanic ha scritto una relazione circa il caso erzegovinese e medjugoriano e ha poi inviato al cardinale Ratzinger. Nella conclusione il vescovo si interroga sulle “apparizioni” chiedendosi:
Sono da Dio? - La “Madonna” di Medjugorje ha portato disordine e discordia più di prima! Per cui non vede come poter accettare che tutto questo sia da Dio.
È dal diavolo? - Accetta con difficoltà quest’ipotesi, anche se non la esclude.
È forse un inganno questo? – Ciò che è sicuro è che sin dall’inizio i ragazzi dicono delle bugie. Qualche volta è chiaro che dicono quello che sentono dai frati, in particolare per quanto riguarda il “caso erzegovinese”. Il vescovo ha comunque deciso di aspettare la decisione della Commissione e il termine delle “apparizioni”. Egli inoltre ha atteso per 17 anni, ma ha avuto modo di vedere prima la Madonna in cielo, 11 gennaio 2000, che il termine delle “apparizioni” a Medjugorje.
Seconda Commissione allargata (1984 - 1986)
Nel 1984 mons. Žanic ha deciso di allargare la prima commissione. Si è rivolto a tutte le facoltà teologiche della Jugoslavia e ha chiesto il permesso ai superiori di singoli religiosi perché fosse possibile la loro partecipazione. La seconda Commissione era composta da quindici membri: 12 sacerdoti e tre esperti in medicina. Si sono riuniti sette volte. La prima delle quali a Mostar nel marzo 1984, e l’ultima a Mostar nel maggio 1986, con cui la Commissione ha terminato i lavori. I membri avevano votato per la formula: Non constat de supernaturalitate (11 per, 2 contro, 1 accetta “in nucleo”, 1 astenuto). La Commissione ha preparato il piano della “Dichiarazione” in cui sono riportate le “affermazioni inaccettabili” e “dichiarazioni bizzarre” attribuite alla misteriosa visione. La Commissione si è pronunciata dicendo che non era necessaria un’ulteriore indagine e il rimandato il giudizio ufficiale alla Chiesa. Il vescovo ha riferito il tutto alla Conferenza episcopale ed alla Santa Sede, e ha informato i fedeli nella predica tenuta a Medjugorje nel 1987 (O. P., pp. 47-50).
È significativo l’atteggiamento negativo espresso dal vescovo che nel 1990 ha riassunto in 28 punti circa la falsità delle apparizioni soprannaturali (O. P., p. 196).
Mons. Žanic all’inizio di agosto del 1993 ha lasciato la guida della diocesi al suo successore il quale ha continuato a mantenere immutata la sua posizione.
B - Conferenza episcopale della Iugoslavia
I vescovi della Jugoslavia sono intervenuti due volte, nel 1984 e nel 1985 a richiamare i sacerdoti e i fedeli, circa gli avvenimenti di Medjugorje, esortandoli ad attendere le valutazioni delle autorità ecclesiastiche che si sarebbero pronunciate dopo approfondite indagini. A non organizzare pellegrinaggi come se la “Chiesa avesse già riportato un giudizio positivo su tali avvenimenti (O. P., p. 193).
Terza Commissione (1987 - 1990)
Nel gennaio del 1987 su indicazione della Congregazione per la dottrina della fede è stata resa nota la comunicazione del cardinale Kuharic e del vescovo Žanic con cui è stata annunciata la Commissione e con cui i fedeli sono stati esortati a non organizzare pellegrinaggi attribuendo carattere soprannaturale agli avvenimenti di Medjugorje (O. P., p. 196).
Facevano parte della Commissione 11 sacerdoti (6 religiosi, 5 diocesani), 4 medici e psicologi e una religiosa come segretaria.
La Commissione ha avuto 23 sessioni a Zagabria nel Segretariato della Conferenza episcopale. La prima sessione si è tenuta nell’aprile del 1987, e la 23esima nel settembre del 1990.
La terza Commissione ha svolto il suo lavoro sia basandosi sui risultati della Commissione precedente sia ex novo. Tutto si è svolto sotto giuramento e le comunicazioni non sono state rese note al pubblico. I risultati del loro lavoro, durato 4 anni, sono stati presentati ai membri della Conferenza episcopale a Zagabria nel 1990.
La discussione alla Conferenza episcopale, circa le “apparizioni”, è stata condotta in quattro riprese: 25 aprile, 9 ottobre e 27 novembre 1990, e la Dichiarazione su Medjugorje è stata votata a Zara il 10 aprile 1991: 19 vescovi erano per la Dichiarazione, un astenuto.
La Dichiarazione dice: "Durante la sessione regolare della Conferenza episcopale iugoslava a Zara, 9 – 11 aprile 1991, è stata riportata la seguente"
DICHIARAZIONE
In base alle indagini eseguite finora non si può affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali.
Ma numerosi incontri dei fedeli da varie parti del mondo che vengono a Medjugorje spinti da motivi religiosi e altri richiedono l’attenzione e cura pastorale prima di tutto del vescovo diocesano, e con lui anche degli altri vescovi per promuovere a Medjugorje e quanto legato ad esso, una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, conforme all’insegnamento della Chiesa.
A tale fine i vescovi avrebbero pubblicato delle direttive liturgico-pastorali idonee. Avrebbero seguito e esaminato tutti gli avvenimenti di Medjugorje anche dopo.
Zara, 10 aprile 1991. Vescovi della Jugoslavia” (O. P., p. 197).
Aggressione. Poi è avvenuta l’aggressione sulla Croazia e sulla BiH. Con la formazione dei nuovi stati, col tempo si sono formate anche le Conferenze episcopali.
Nonostante la Dichiarazione della CEJ Non constat de supernaturalitate, cioè che non si può dichiarare che si tratti di apparizioni soprannaturali a Medjugorje, i seguaci di tali fenomeni costantemente affermano che la “Madonna appare”.
Se la nostra Conferenza episcopale, al contrario di tanti curiosi visitatori a Medjugorje, di tanti racconti ed entusiasmi carismatici, ha avuto il coraggio di affermare, in base ad una seria, solida e competente indagine, che a Medjugorje non c’è dimostrazione su presunte apparizioni soprannaturali, ciò significa che la Chiesa anche nel 20o secolo è “colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3, 15) – (O. P., p. 151).
C - Interventi della Santa Sede
La Congregazione per la dottrina della fede è intervenuta quattro volte attraverso i suoi due segretari. E significativo anche l’intervento del cardinale Ratzinger.
Mons. Bovone, nel 1995, avverte il segretario della CEI che non si organizzino pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.
Mons. Bertone, nel 1995, scrive al vescovo di Langres, mons. Leone Taverdet, e nel 1996 ripete all’arcivescovo di Besançon, mons. Luciano Daloz, che si interessavano dell’atteggiamento della Santa Sede nei confronti di Medjugorje, come pure ripete nel 1998 a mons. Gilberto Aubry, vescovo di Réunion, che i pellegrinaggi - sia privati che ufficiali a Medjugorje, non sono permessi se presuppongono l’autenticità dell’apparizione, in quanto ciò sarebbe contrario alla dichiarazione della Conferenza episcopale iugoslava.
"Frei erfunden" del Card. Ratzinger. Quando nel 1998 un tedesco aveva raccolto le diverse affermazioni attribuite al Papa e al cardinale Prefetto e le ha mandate in Vaticano in forma di memorandum, il Cardinale, il 22 luglio 1988, ha risposto per iscritto: “Io posso dire soltanto che le affermazioni attribuite al Santo Padre e a me sono semplici invenzioni” - frei erfunden - (O.P., p. 283).
Conclusione. Non solo le affermazioni attribuite al Santo Padre e al card. Ratzinger sono “semplici invenzioni”, ma anche i tanti messaggi di Medjugorje attribuiti alla Madonna sono semplici invenzioni. Se la nostra fede è obsequium rationabile - servizio razionale a Dio, culto spirituale, sano e vero (Rom 12, 1), allora essa non può essere frutto della fantasia e dell’allucinazione di nessuno (O. P., p. 84). La Chiesa è competente nel dirci questo. Essa ha riportato il suo giudizio, dopo che, in suo nome, 30 tra sacerdoti e medici, scelti membri di tre commissioni, per 10 anni, coscienziosamente e competentemente in più di 30 sessioni hanno indagato il caso.
Non uno ma 20 vescovi hanno affermato responsabilmente che non ci sono prove che dimostrano che si possa trattare di apparizioni soprannaturali a Medjugorje. Il cristiano, rispettoso di ambedue i principi - ratio et fides - si attiene a questo atteggiamento, convinto che la Chiesa non lo inganna.
In riferimento a Medjugorje esiste il pericolo reale che la Madonna e la Chiesa si privatizzino, che la gente immagini la Madonna e la Chiesa secondo il proprio gusto, udito e disobbedienza; che non sottomettano il proprio giudizio alla Chiesa ufficiale, ma che costringono la Chiesa ufficiale a seguire e riconoscere le loro fantasie.
I fedeli ingenui lasciano i pozzi di vere grazie nelle proprie parrocchie e vanno a Medjugorje oppure seguono i “veggenti” per il mondo, che, grazie anche alle “apparizioni” si sono esistenzialmente ben sistemati, almeno come scrivono i giornali.
Ci sono almeno 6 - 7 comunità religiose o quasi, in fieri o già esistenti, di diritto diocesano oppure no, che dimorano a Medjugorje per volontà loro, senza sottomettersi alla Curia vescovile. Tali comunità sono più segno di disobbedienza che carisma di obbedienza in questa Chiesa!
Nella diocesi di Mostar-Duvno esiste il problema che negli ultimi anni si è giunti ad uno scisma. Almeno otto francescani, espulsi dall’Ordine OFM, e sospesi a divinis, si sono ribellati alla decisione della Santa Sede non permettendo il passaggio di alcune parrocchie dall’amministrazione francescana a quella diocesana. Hanno occupato con la forza almeno cinque parrocchie, svolgendo in esse tutte le attività pastorali. Assistono invalidamente alle celebrazioni del matrimonio, confessano senza il permesso necessario, hanno amministrato invalidamente la cresima ai giovani. Tre anni fa hanno invitato un diacono veterocattolico che si è spacciato per vescovo e che ha cresimato circa ottocento ragazzi in tre parrocchie, ecc. Due di loro hanno chiesto la consacrazione episcopale al vescovo veterocattolico svizzero, Hans Gerny, ma non ci sono riusciti.
Quanti sacramenti nulli, disobbedienze, aggressioni, sacrilegi, disordine, irregolarità ma neppure un “messaggio” di quelle decine di migliaia di “apparizioni” è stato mandato per togliere questi scandali. Veramente strano!
La Chiesa, dal livello locale a quello supremo, dall’inizio fino ad oggi, dice con chiarezza e insistenza: Non constat de supernaturalitate: né pellegrinaggi che presuppongono il carattere soprannaturale dell’apparizione, né santuario della Madonna, né messaggi autentici, né rivelazioni, né apparizioni vere!
Le cose stanno così oggi. E come saranno domani? Nelle mani di Dio e sotto il manto della Madonna!