Dal libro "CES DIX JOURS QUI ONT FAIT MEDJ'" di Joachim Bouflet, storico, specialista nello studio delle mentalità religiose e consulente presso i postulatori della Congregazione per le cause dei santi.
Un'opera completa e necessaria a tutti coloro che vogliono scoprire le incredibili verità nascoste delle false apparizioni di Medjugorje.
Quanti sanno ad esempio che il giornalista tedesco Walter Fuerhoff, è stato minacciato di morte dal veggente Ivan Dragicevic per aver scoperto
e fotografato la manipolazione dei messaggi da parte dei francescani? Oppure la sparizione misteriosa di tanti pellegrini come il prete
austriaco Franz Lachinger e la persona che l'accompagnava Herta Brixler, volatilizzati nel maggio del 2001 sulla collina delle apparizioni?
Perfino Suor Emanuela Maillard della comunità delle Beatitudini si è mostrata minacciosa con chi cercava di far conoscere le falsità delle
apparizioni.
Senza dubbio lo scandalo più nascosto è che la presunta Vergine Maria, ha annunciato il 30 giugno 1981 che sarebbe apparsa per l'ultima
volta il 3 luglio seguente. Questo annuncio è assolutamente innegabile, tuttavia i fatti continuano ancori oggi. Ed è precisamente tra il 30.6.
ed il 3.7.1981 che è iniziata la strategia con lo scopo di far durare le apparizioni ben oltre la data annunciata come l'ultima delle visite di Maria a Medjugorje.
Mentre Don René Laurentin con le sue astuzie di omissioni e bugie ha contribuito a far propagare queste "apparizioni" come fossero genuine.
E pensare che le prime interviste registrate ai veggenti erano piene di contraddizioni, erano spaventati al punto di non poter dormire di
notte, correvano verso la collina come avessero le ali per buttarsi tra le spine senza graffiarsi.
Chissà se un domani verranno alla luce
le cassette ed i documenti sequestrati dalla polizia comunista il 17.8.1981? E' evidente che gli affari delle apparizioni facevano molto
comodo e non era nel loro interesse arrestarli ma solo far finta.
Vicka Ivankovic ha dichiarato a Padre Zrinko Bubalo il 27.6.1981 che quando si toccava la Gospa, le dita rimbalzavano come fossero d'acciaio e per Marjia Pavlovic, i vestiti erano come l'aria e quando toccavano la Madonna, rideva senza parlare. (Un po' strano pensare che la Madre di
nostro Signore Gesù Cristo, giocasse a farsi solleticare).
Marija ha anche detto che dopo la prima visione, aveva paura, non riusciva a mangiare, le sue mani erano bianche e fredde (come per i frequentatori di sedute spiritiche).
Una curiosità è che tutti i veggenti sono imparentati e fanno parte dello stesso clan.
Gli svenimenti alle prime apparizioni sono simili a quelli dei veggenti spagnoli di Ezkioga 1931-34. Per Jakov, le risposte della Gospa
erano esattemente come quelle che pensava nella sua testa e lo stesso per Vicka (autosuggestione).
La visione è cominciata a Citluk, esattamente dove si trova la fossa che gli ustascia hanno usato per uccidere 2500 vittime innocenti.
Nel luglio del 1981, i Tlaich (una coppia americana) hanno notato gli emblemi ustascia nella Chiesa all'epoca amministrata da Jozo Zovko.
In piena guerra Zovko, il 13.8.1993, ha scritto al presidente Clinton, a nome della Gospa, d'intervenire contro i Serbi. Ed un mese dopo,
riguardo il villaggio di Gradska dichiara: "Questo luogo era interamente croato una volta. Lo è ridiventato come Gospa voleva. (Regina della pace?)
Anche nel libro "L'imbroglio di Medjugorje" di Raffaele Ascheri, è riportato il fatto di canti ustascia durante un pellegrinaggio a Medjugorje, dei discorsi sostenitori ai soldati da parte dei frati Iko e Zovko non di pace ma di guerra e lo stesso per i 6 veggenti ma sopratutto Vicka Ivankovic aveva un ruolo da cappellana tra i soldati.
Dominic Korac ha potuto filmare gran parte delle apparizione del 27.6.81 e sembra che chi l'abbia visto sia rimasto deluso, turbato e scioccato.
4° giorno 27.6.1981. Mirjana Dragicevic: "abbiamo chiesto alla Gospa qualcosa da dire ai francescani". Risposta: "che credano fermamente". 2a domanda:
"Perché non ti fai vedere alla gente? Benedetti siano quelli che non vedono ma credono. Che credano come se mi vedessero".
Altra domanda da parte di Mirjana riguardo i drogati e l'epilessia: "Figli miei, c'é sempre stata tanta ingiustizia nel mondo e che noi non
dobbiamo fare attenzione a questo".
Alcuni particolari riferiti alla tipologia delle apparizioni: Quando parla è come se cantasse. La visione é progressiva nel senso che migliora
da quando inizia fino a diventare ben nitida. (Tecnologia di messa a fuoco?). Prima appare la luce e poi la Gospa.
All'epoca delle apparizioni,
nella chiesa parrocchiale c'era un'opera della Vergine del parrocchiano Vlado Falak del 1974, esattamente come quella descritta dai veggenti.
Su questa constatazione, il prete medico psicoterapeuta Gerd Schallenberg, ha ipotizzato che si trattasse di visioni eidetiche, cioé percezioni
immaginarie costruite da elementi iconografici dell'ambiente del visionario che portano a visioni reali.
Un po' come pensa lo scrittore John Conwell: sono sotto ipnosi, ipnosi esercitate da uno o più di loro, o autoipnosi, o create da qualcuno e esterno al gruppo, o allucinazioni spontanee provocate da una viva immaginazione.
6° giorno 29.6.1981. La dottoressa Glamuzina ha suggerito a Mirjana la domanda per la Gospa di come riconciliare le persone della
stessa o altre religioni. Gospa: "Non c'é che una fede e un solo Dio. Non c'é che un solo Spirito e una sola fede".
Ma la cosa ancora più impressionante che dà un'ulteriore conferma dell'impossibilità che sia la Vergine a parlare, è quando la dottoressa chiede di poter toccare la Gospa e Lei risponde: "Ci sono sempre stati dei Giuda increduli. Che si avvicini". Come si può pensare che la
Madonna confondi San Tommaso con Giuda? Naturalmente la dottoressa Darinka Glamuzina, secondo Ivanka, non ha potuto toccarla perché è
subito partita.
7°giorno 30.6.1981 a Cerno. Padre Tomislav Pervan suggerisce d'esorcizzare i veggenti ma Jozo Zovko si rifiuta dicendo: "Attenzione a non distruggerli!"
Ci si limita a dire: "Ma non vedi che è Satana che è là e non la Madonna? A Lourdes, non si bestemmiava, Ivanka... Là dove la Madonna appariva, non si bestemmiava. Dunque qualcosa vi sbaglia. Le persone qui bestemmiano, quando la gente passa, quando la gente torna dalla collina." Jvanka: "Quando noi parliamo con la Gospa, non sentiamo niente, ma poi ... ho saputo dagli altri che bestemmiavano". (Strano che non sentissero niente quando allo stesso tempo sentivano da dottoressa Darinka fare domande!).
Viene chiesto alla Gospa per quanti giorni sarebbe apparsa. Risponde: "3 giorni".
Secondo gli interrogatori, viene confermato dai veggenti che la Gospa ha annunciato la fine delle apparizioni per il 3 luglio 1981, i veggenti l'hanno detto e ripetuto all'unanimità ben 4 volte.
E' stato anche chiesto alla Gospa di lasciare un segno. Risposta: "Andate nella pace di Dio".
Strana domanda della Gospa che s'informa su Ivan: "Dov'é l'altro ragazzo?" (Ma la Madonna non dovrebbe saperlo?)
10° giorno 3.7.1981. A questa apparizione nel presbiterio di Medjugorje, erano presenti anche dei preti. Alla fine dell'apparizione, i veggenti dichiarano: "E' l'ultima apparizione".
Nell'inchiesta di Padre Ivo Sivric, identifica il testimone delle 2 ultime apparizioni annunciate, Don Tadija Pavlovic che conferma le dichiarazioni di tutti e 6 i veggenti come ultima apparizione la sera del 3 luglio.
Sentendo dire che nei giorni successivi, le apparizioni continuavano, T. Pavlovic rimane perplesso e non vuole più tornare a Medjugorje né per
per celebrare la Messa della sera né per confessare.
Quando gli veniva chiesto il motivo della sua assenza, raccontava l'incidente del 3 luglio 1981.
Don T. Pavlovic il 25 luglio, si reca a Medjugorje per visitare la madre che ci abita, partecipa alla Messa e nota che i veggenti non mostrano devozione verso l'Eucaristia, parlano e si agitano senza arresto.
Padre Jozo Zovko non era presente all'ultima apparizione e T. Pavlovic sospetta che l'abbia fatto apposta per poter dire in seguito che non era
a conoscenza del contenuto dell'ultima apparizione.
Disinformazione di Ljiudevic Rupcic.
Dichiara falsamente che solo J. Zovko era presente all'ultima apparizione mentre in realtà, gli unici
presenti erano: Mijo Gabric, Ivo Magzan, i padri Umberto Loncar, e Stojan Zrno come pure Don Tadija Pavlovic.
Una conferma che il seguito delle apparizioni sono state orchestrate dai francescani di Medjugorje, probabilmente per degli interessi personali
e come dichiarato da Monsignor Zanic: "una causa di vergogna per la Chiesa e per la fede cattolica e una fonte di grave illusione per le anime pie".
Per coloro che credono sia Roma a dare l'ultima parola:
Già nel 1877, alcuni vescovi si erano indirizzati alla Congregazione dei riti (incaricata all'epoca in questo genere di casi) per sapere qual'era la posizione della Santa Sede riguardo le apparizioni di La Salette e di Lourdes. La risposta è stata che queste apparizioni o rivelazioni non sono state né condannate né approvate dalla Santa Sede che ha semplicemente permesso che le si creda di fede puramente umana, sulle tradizioni che le riferiscono, corroborate da documenti e testimonianze degne di fede. (L. Volken, Le rivelazioni nella Chiesa 1961)
E' la stessa attitudine che prevale anche oggi. Né la Congregazione per la Dottrina della Fede né il Papa medesimo, possono approvare un'apparizione, spetta esclusivamente al vescovo della diocesi dove si svolgono i fatti, come decretato nelle Norme del 1978.
In qualche caso la Congregazione può intervenire anche quando il Vescovo del luogo è incline ad ammettere una soprannaturalità di apparizioni dubbie e richiama all'ordine i fedeli della diocesi come ad esempio nel 1950 ad Acquaviva Platani in Sicilia per le apparizioni della piccola Pina Mallia. La congregazione, dopo lo studio dei documenti, ha concluso che non si trattava di fatti soprannaturali.
Normalmente Roma (la Congregazione per la Dottrina della Fede) si limita a convalidare le decisioni negative prese dall'ordinario del luogo come per esempio per i fatti di Dozulé nel 1985, o di Kérizinen, d'Amsterdam, di San Damiano e di Garabandal e altri, scrivendo agli ordinari per appoggiare le loro messe in guardia e giudizi negativi.
Una delle tante controverità che hanno raccontato i seguaci di Medjugorje, è che la Chiesa non può pronunciarsi prima della fine delle apparizioni. In realtà niente può impedire ad un vescovo di dichiarare senza fondamento soprannaturale delle pretese apparizioni, che si svolgono nella propria diocesi, da quando si rivela negli eventi una frode, o nei messaggi degli errori dottrinali o delle derive d'ordine disciplinare, come previsto d'altronde nelle Norme del 1978: In ragione del suo dovere dottrinale e pastorale, l'Autorità ecclesiastica
competente può intervenire immediatamente di sua propria iniziativa, e lo deve fare nelle gravi circostanze, per esempio quando si tratta di correggere o di prevenire degli abusi nell'esercizio del culto o della devozione, di condannare le dottrine erronee, d'evitare i rischi d'un falso misticismo, ecc. (II,3).
Questo è già avvenuto in passato quando i vescovi hanno moltiplicato le messe in guardia e le condanne: Espis (Francia 1946-50), Heroldsbach (Germania 1949-52), San Damiano (Italia 1964-81), El Palmar de Troya (Spagna 1968-2000), Bayside (USA 1970-95).
Niente impedisce un vescovo di vietare nella propria diocesi, qualsiasi propaganda per delle apparizioni esterne alla diocesi, come per esempio l'opposizione dell'Arcivescovo Edouard Mc Carthy di Miami, vietando di parlare nelle chiese di qualsiasi apparizione, non riconosciuta, particolarmente di Medjugorje.
La Santa Sede può condannare delle apparizioni anche se non sono ancora terminate come tra le più famose, quelle di Ezkioga (Spagna 1931-36) e Heroldsbach (Germania 1949-52) e Voltago (Italia 1937-39). Nel caso tedesco, chi avrebbe partecipato al culto illecito, incorreva nella pena di sospensione a divinis e del ministero sacerdotale.
In una lettera di Monsignor Pavao Zanic del 25 marzo 1985 al curato della parrocchia di Medjugorje Tomislav Pervan OFM, viene descritto il segno contenuto della lettera del veggente Ivan Dragicevic del 9 maggio 1982 scritta durante il suo soggiorno al seminario di Visako. Viene trasmessa una copia della lettera aperta dalla Commissione sugli eventi di Medjugorje tenuta a Mostar il 7 marzo 1985.
Nella lettera si descrive il segno per confermare le "apparizioni" della Madonna. L'anno prima, durante una conversazione con i membri della Commissione d'inchiesta, Ivan Dragicevic dichiara che il segno in questione sarebbe apparso immediatamente, una di queste mattine.
Anche prima di questo episodio, l'ordinario era arrivato alla ferma conclusione che le apprizioni della Madonna non costituivano una realtà. Più volte il Vescovo ha voluto e chiesto che si arresti la propaganda resa futile in ragione della disobbedienza dei responsabili della pastorale e dei veggenti. E' stato chiesto di cessare di parlare delle apparizioni e cessare di pubblicare i messaggi, eliminare le devozioni nate da queste apparizioni e messaggi, come pure la vendita di souvenirs e i documenti stampati devono cessare.
I fedeli possono confessarsi e assistere alla Messa. Monsignor Zanic non permette agli altri preti, particolarmente a Jozo Zovko, Tomislav Vlasic e Ljudevit Rupcic di celebrare la Messa per i fedeli né di predicare.
Purtroppo la ribellione dei francescani è continuata con la scusa di non "destabilizzare i pellegrini" o meglio per non mettere fine agli interessi personali e gran parte delle popolazione locale.
Il 23 marzo 1985, la Congregazione per la Dottrina della Fede scrive al segretario della Conferenza Episcopale Italiana, al fine d'evitare l'estensione della propaganda e la speculaione che provoca in Italia, malgrado gli avvisi e le raccomandazioni della Conferenza Episcopale Iugoslava e chiede di ben considerare l'opportunità di consigliare all'episcopato italiano di scoraggiare pubblicamente l'organizzazione dei pellegrinaggi a Medjugorje, come pure qualsiasi forma di pubblicità, la diffusione d'articoli e di libri...
Questi sono solo alcuni dei fatti e documenti poco conosciuti contenuti in questo utile libro:
CES DIX JOURS QUI ONT FAIT MEDJ'
Aux sources des apparitions de Medjugorje
Joachim Bouflet
CLD èditions - 344 pagine - giugno 2007
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