Premessa: A tutti coloro che hanno creduto a qualunque veggente come nel caso della seguente testimonianza, raccomando di confidarsi al più presto col proprio parroco, non è necessario rivolgersi ad esorcisti perché l'influenza negativa delle parole del veggente, diminuiscono man mano che si riconosce di essere caduti nell'inganno. Se si è malati bisogna andare dal medico ed evitare rimedi alternativi dove abbondano numerosi falsi "guaritori" mentre i Sacramenti e le proprie preghiere o comunque quelle approvate dalla Chiesa, aiutano sempre a sopportare meglio i dolori come dimostrato anche da ricerche scientifiche. Avvisare sempre i conoscenti dei pericoli di queste apparizioni ed avvertire il proprio Vescovo affinché prenda provvedimenti prima che il fenomeno si diffonda anche a causa della ingenua presenza di qualche religioso a tali incontri. La Santa Messa con la Santa Comunione è la cosa più bella che Dio ci abbia dato e dobbiamo solo imparare ad ascoltarlo per diventare buoni cristiani nella vita di ogni giorno senza pretendere chissà cosa (vale anche per me).

Testimonianza sul veggente Signor Pino Casagrande - Novembre 2003

Gent.mo signore o padre,
sono una ragazza di 26 anni di .... Le scrivo per una questione urgente e dolorosa circa alcuni avvenimenti che risalgono a tre anni fa, avvenimenti che paraltro riguardano il noto (presunto e sedicente) veggente Pino Casagrande, tuttora in circolazione. Mia madre ed io, che siamo state sempre bonarie e fiduciose riguardo a persone che si spacciavano per carismatiche e pronte ad aiutare chi era in difficoltà, abbiamo sentito parlare di questo Pino Casagrande da alcune persone. Dicevano di lui come fosse un gran santo, al cui passaggio si sprigionava un intenso profumo di rosa e che aveva apparizioni e colloqui con la Madonna e i Santi praticamente tutti i giorni e che, dopo ogni apparizioni, lasciava ai presenti dei messaggi divini personali. Al che, mia madre si è subito entusiasmata e siamo andate ad un suo incontro a Marlia (LU). Acune devote ci hanno offerto dei flaconcini di olio benedetto che questo Pino aveva toccato con le sue stimmate invisibili (?!) e che mi avrebbe sicuramente giovato alla mia salute cagionevole. A casa, dandomi quest'olio sulla gola, da sana che ero, dopo poche ore ho cominciato a sentire la gola infuocata e ad avere senso di soffocamento. Ho buttato via il flaconcino e la cosa mi era parsa subito strana. Ma il peggio e il drammatico doveva ancora venire.
Mia madre cominciò a portare alcune foto di mio padre, chiedendo a Pino cosa ne pensava di lui, se era fedele e cose varie. Le risposte erano poche, ma molto concise, inducendoci a credere che mio padre fosse uno sfegatato donnaiolo, e peggio, che avesse una donna fissa, e che stava a mia madre risolvere le situazione mandandolo via di casa. E il bello è che noi credevamo a tutto quello che ci diceva. Le apparizioni alle quali assistevamo si svolgevano così: la folla seguiva Pino nella recita del rosario, e a fine rosario Pino cadeva in ginocchio, in questa presunta estasi, alzando una mano. Dopo circa 5 minui Pino si rialzava e scriveva il messagio della Madonna, circa una pagina o due di quadernone. La sedia vuota accanto a Pino serviva a far "sedere" la Madonna dopo l'apparizione affinchè Ella potesse dettare meglio il messaggio. A volte assieme alla Madonna, secondo Pino, si presentavano altri Santi. Addirittura accorreva gente veramente disperata da tutta Italia, malata di tumore, con parenti in fin di vita, con malattie incurabili o debilitanti, e a tutti i messaggi personali divini dicevano che sarebbero guariti, sanati ecc. eppure queste persone accorrevano da lui di anno in anno, piene di speranze e senza mai ottenere una guarigione.
E non è finita. Pino, in questi assembramenti di persone e pellegrini, vendeva quadri. Sì, ha capito bene, vendeva quadri dicendo, attraverso una signora, che era povero e doveva mantenere una figlia senza lavoro. Ogni quadro costava milioni. La mia povera e stupida mamma è stata indotta a comprare ben 4 quadri spendendo 10 milioni di lire. Ancora, quando ci ripensiamo, stentiamo a credere come sia stato possibile. Abbiamo voluto rivendere i quadri, ma risultava, Pino, un pittore non quotato, sconosciuto, e i quadri risultarono dei falsi, ovvero Pino comprava da altri pittori dei quadri e li firmava. E così tante altre persone cadute nella trappola. Inoltre dopo del tempo mi ha consigliato di fidanzarmi con un ragazzo di cui io gli avevo portato la foto, dicendo che "era avvolto dalla luce" e che era l'uomo della mia vita. Tale fidanzamento si è rivelato invece un vero tormento e una vera bolla di sapone ed è finito poco dopo. Abbiamo smesso di andare da Pino nel 2001, quando ormai ci sentivamo male alle apparizioni. Io sentivo tanta confusione e mi veniva da piangere, avevo dei forti dolori al cuore, e così mia madre. Abbiamo pensato che ci fosse qualcosa che non andava in quelle apparizioni. Eppure mia madre in fondo crede tuttora a quello che le disse Pino.
Insomma, per fargliela breve, mia madre ha fatto di tutto per dividersi da mio padre,e ci è riuscita, credendo a quello che gli è stato detto, ha conosciuto altre persone che le hanno consigliato nuovamente di farlo, di prendergli tutti i soldi, ecc. Ora so che è tutto falso, mio padre non ha mai fatto cose simili, è caduto in depressione. è stato buttato fuori casa, mia madre ha avuto dei momenti deliranti in cui era fuori di sè tanto che non la riconoscevo. Siamo tutti quanti nella disperazione più totale. Anche io vivo da sola ormai da due anni. I sacerdoti esorcisti dicono che non abbiamo nulla, che siamo libere da influenze. Ma perchè tutto questo male continua tra noi ad imperversare e a dividerci? Perchè mia madre mi ha odiato tanto e odia tanto mio padre? Che cosa può succedere di male, secondo la sua esperienza, a chi in buona fede assiste alle presunte (false)apparizioni? E probabile che a Pino si sia presentato satana in vesti della Madonna o devo credere che sia una messinscena per fare soldi?Mi risponda per favore, e mi indichi qualcosa di concreto da fare, se siamo ancora in tempo!!! E' possibile fermarlo prima che induca in errore tante altre persone ignare?

Grazie per la sua confortevole e tempestiva risposta! Può tranquillamante pubblicare la mia testimonianza, magari cambiando il mio nome e la mia località; anzi spero che questa possa indurre tante altre persone a svegliarsi. Ma se vuole posso anche dire dell'altro. Le migliaia di persone (a Marlia nel 2001 raggiunsero le 5.000 presenze!!!) che sono andate ai suoi incontri per ascoltare i messaggi ascoltavano messaggi "personali"del tipo: "la donna vicino al mio strumento (Pino) non deve temere per suo padre defunto da poco perchè è gia salito in paradiso...", a cui poi Pino aggiungeva che non era più necessario pregare per quest'anima perchè era già santa! Ma ora mi chiedo: quei preti (tanti) che assistevano alle apparizioni non si accorgevano che quei messaggi erano menzogneri perchè solo la Chiesa può accertare la santità di una persona? (Anche i preti si sono lasciati ingannare!) Così facendo induceva i parenti a smettere di pregare, a scapito di quell'anima che magari ne aveva una reale necessità! Ho sentito decine di casi simili!! E il profumo di rosa che emanava, in realtà ( me ne sono resa conto solo l'ultima volta che sono andata) proveniva dall'interno della maglia, poichè d'estate si vedeva benissimo come due rigonfiamenti al torace bagnati - sembravano dei pezzi di stoffa applicati sotto la maglia impregnati di qualche sostanza che trasudava dalla maglia stessa. Ma è possibile che nessuno se ne sia accorto?
E le foto della "Madonna"!Peccato che le ho buttate, altrimenti gliene avrei mandate alcune scannerizzate! Sfogliando dei libri di arte, nel 2001, mi accorsi che erano IDENTICHE (ma sfuocate) a dei famosi quadri religiosi di noti pittori del 1800. Addirittura, secondo Pino la Madonna gli appariva, come si vede nella foto, con orecchini e collana! Ma lo sa come sono cominciate queste presunte apparizioni? Se ha un momento di pazienza glielo dico.

Nel 1983 Pino, che all'epoca era un semplice partecipante di "cenacoli" di preghiera tenuti da sacerdoti nel bellunese (o comunque in Piemonte), scattò una foto durante l'esposizione del Santissimo, e secondo questa foto al posto dell'Ostia apparve il volto di Cristo. Tale foto ha fatto il giro d'Italia e la si poteva notare su internet fino a qualche tempo fa, digitando, in un motore di ricerca , le parole"foto volto Gesù". Inoltre tale foto è stata divulgata, in buona fede spero, dal noto fondatore dell'Associazione religiosa " Amici del Gethsemani", di cui lei avrà sentito parlare. Ma se le capita di rivedere questa foto, vedrà che si tratta palesemente di un DISEGNO! Un bel disegno, ma sempre creato dal''uomo! Ma perchè ingannare anche con le foto? E poi da qui Pino afferma di aver ricevuto messaggi ed estasi durante gli incontri di preghiera. Sono 20 anni!!! Se crede opportuno, può bubblicare anche questa mia seconda mail, nella speranza che qualcuno le legga e che faccia altrettanto. Sappia comunque che i Vescovi delle Diocesi dove Pino raduna centinaia di persone (in tutto il Piemonte, Toscana, Lazio, Liguria) hanno già sottoscritto i loro divieti, solo che Pino persevera. Comunque, anche se la mia testimonianza sarà solo una goccia nel mare, meglio che niente...


Un imbroglio della Madonna Preghiere copiate, quadri di dubbia origine e molto denaro Così Pino il “profeta” è sbugiardato da una diciottenne Da il caffè 28.09.2003
IL CASO I messaggi mistici Le “locuzioni” venivavo sussurrate dalla Vergine, alle orecchie del “profeta”, quando era in estasi. Le stesse frasi, pari pari, apparivano già nel 1941 ne “Il libro dell’anima” di tal Nino Salvaneschi Citazioni datate
BELLINZONA - Tutto in quest’appartamento parla di lei e dellamalattia che l’accompagna dalla na-scita. Ma pure dell’affetto e della fi-ducia incondizionata, ora scioltasicome neve al sole, per Pino. “Il veggente, il profeta, il fotografo dell’invisibile”, come lui stesso si definisce, che per anni ha dato a lei e amigliaia di altre persone l’illusionedi un contatto con l’aldilà. Conquella Madonna da lui vista e sentita, in Italia e in Svizzera, secondoun calendario e una mappa ben precisi. Quella fiducia ora è crollata.Nella sua stanzetta zeppa di foto, dicarte e libri, in quest’appartamento alla periferia di Bellinzona, nel can-dore e nella vitalità dei suoi diciottoanni, Denise ha sbugiardato – così,quasi per caso – Pino Casagrande, il veggente di Scarpapè. Quei messaggi, quelle locuzioni… era tutto un grande imbroglio, dice ora Denise. Tutta roba copiata da vecchi testi religiosi. Per non parlare della montagna di denaro che i suoi fedeli gli hanno donato. Ora il veggente, se fosse aperta un’inchiesta, potrebbe vedere qualche magistrato oltre alla Madonna. Delusione, dolore, lacrime. È comese in un attimo, dalle pareti di quell’appartamento, si fossero accartocciate e staccate le fotografie che raccontano la sua vita difficile e la sua fede per Pino, così Denise ancora lo chiama. Ha conosciuto Casagrande quando aveva pochi anni. Non ricorda quel momento, ma la mamma, Rosa Bellomo, gliene ha parlato così tanto che è come se quegli incontri a Scarpapè, nel sagrato della chiesetta tra i boschi sopra Giubiasco, o nelle “oasi di preghiera” in case private, fossero stati ieri l’altro. Ma era la seconda metà degli anni Ottanta, l’87, l’88, l’89… Erano gli anni in cui Casagrande, che oggi ne ha 79, arrivava in Svizzera da Borgosesia con un codazzo di adepti per fare proseliti e soldi a mazzi.
LE PREGHIERE MENSILI Denise e la mamma c’erano. Quando potevano, il 13 di ogni mese, a Scarpapè. Altre volte, il 15, nell’abitazione, un’“oasi di preghiera”, di una fedelissima luganese. “Io ero nel passeggino – racconta Denise –. Ero accompagnata dalla mamma. Una volta Pino si fece dare una mia foto. Era novembre, l’11 novembre dell’89. La guardò, iniziò a pregare, cadde in estasi. Il messaggio che la Madonna gli aveva dato era anche per me. Disse a mia madre che non avrebbe dovuto farmi operare. C’era il rischio che sarei morta sotto l’anestesia”. Denise, che qualche giorno dopo quell’incontro a Scarpapè, era attesa a Basilea per una delicata operazione agli occhi, non fu operata. E così oggi, ha un forte strabismo, non si regge in piedi senza l’aiuto delle stampelle, ha molti, molti altri scompensi fisici, per qualcosa andata storta durante il parto. La mamma, quel novembre dell’89, purtroppo si fidò del veggente. “Le informazioni che Pino aveva su mia figlia gliele avevano date persone a lui vicine, gente che pensavo amica, gente che invece raccontava a Pino dettagli della nostra vita familiare e che lui inseriva nei messaggi che diceva di ricevere dalla Vergine Maria”. Insomma, un vero e proprio raggiro. Un imbroglio giocato sulla buona fede di una donna che, in quel novembre dell’89, ha avuto pure la sventura di trovare un medico che, come il veggente, sconsigliò l’operazione agli occhi già programmata a Basilea. Ora Denise non sta sulle gambe, ma ha la forza di sbugiardare il suo vecchio amico Pino. E di mettere in guardia migliaia di fedeli che l’hanno seguito e lo seguono come ciechi. Anche ora che s’è risposato e vive in una bella villa nella Svizzera francese. Non ha paura degli avvertimenti che Pino, attraverso alcuni fedelissimi in Ticino, ha fatto arrivare a lei e alla mamma. In una lettera sta scritto che la Vergine Maria, in uno dei suoi tanti messaggi al veggente, ha addirittura parlato di due “investigatrici”. E ha lasciato detto: “Quanti si mettono contro Pino, si mettono contro la Madonna”. Quasi un avvertimento mafioso, insomma. Denise non teme. Tra altri libri tirafuori un vecchio tomo. Ingiallito escucito. “Un giorno, qualche mese fa, siamo andati alla Caritas. Mia madre per cercare qualche abito, io qualche libro. Ho trovato questo. ‘Contemplazioni del mattino e della sera’. Mi interessava…Voglio studiare filosofia morale. Così, per conto mio. Ho fatto lescuole medie, avrei voluto frequentare il liceo, ma per un problema burocratico non mi è stato permesso (ndr. in verità è una vicenda complicata, tutta un’altra storia comunque, che da una vita soffoca la mamma e Denise). Queste letture mi appassionano. Ecco, il libro che ho preso alla Caritas è un libro diriflessioni. S’intitola ‘Il libro dell’anima’”. L’ha scritto tale Nino Salvaneschi nel 1941 ed è statopubblicato dall’editore Dall’Oglio di Milano.
LOCUZIONI RICOPIATE Denise non ci ha messo molto a trovare l’inganno di Pino. “Avevo letto moltissimi messaggi e locuzioni di Casagrande. I messaggi gli venivano dettati dalla Madonna, lui scriveva quando era in estasi, in una lingua tutta sua. Le locuzioni, diceva, gli venivano invece suggerite all’orecchio da Maria e diffuse in migliaia di copie dai fedelissimi che Pino ha in ogni parte”. Arrivano per posta: un messaggio, una locuzione e una cedola di versamento. Nessuno è obbligato alla beneficenza ma, si sa, meglio non contrariare chi sta in cielo. L’imbroglio era semplice. A sussurrargli le locuzioni non era la Madonna, bensì le pagine ingiallite scritte da quel Salvaneschi nel ‘41. Casagrande e i suoi adepti hanno copiato riga per riga. Solo qualche minimo cambiamento. Fedeli, fedelissimi al testo originario.“Ecco, ecco qua - dice Denise -. Per esempio, a pagina 164 di questo libro di Casagrande, ‘La Madonna del sorriso’, c’è la locuzione ‘Cara sorella’. A pagina 334 el tomo di Salvaneschi, si trova la stessa identica preghiera”. E gli esempi sono a decine. Denise li ha raccolti tutti, li ha analizzati, confrontati. Non c’è dubbio: Pino sarà pure un “fotografo dell’invisibile”, ma è un vero e proprio copione. E chissà se, mettendo mano a qualche codice, non si possa parlare anche di imbroglio e truffa. Di materiale per la magistratura cen’è, eccome. Non ci sono solo i libri copiati. “Quando ho preso coscienza ho pianto, ho pianto per una settimana. È stata una delusione - sospira Denise tenendo fra le mani quei molti, troppi libri copiati -. L’ultima volta che ho visto Pino è un anno fa. Ancora non sapevo, ma già iniziava a deludermi. Aveva pronosticato che la mamma ed io saremmo andate in pellegrinaggio a Lourdes. Ma non era vero. Nona bbiamo trovato i soldi”. È l’inizio della fine, la fine di una speranza. La speranza e la fiducia che Deniseda anni riponeva su Pino, sulle suepresunte capacità di veggente, diprofeta.
L’AVVERTIMENTO“ Ho scritto a chi in Ticino coordina le attività di Casagrande. Ho raccontato quel che avevo scoperto. Mi hanno risposto freddamente…”. In verità, si trattava di un sottile invito a tacere, una sorta di avvertimento. Ma Denise non si è scoraggiata. Ha perso la fede in Pino ma non nella Madonna. E nemmeno il coraggio di cercare laverità .A Scarpapè quest’estate ha incontrato tre fedeli, tre donne. Ormai Pino non ci va più, ma ogni giorno qualcuno si ferma davanti a quella chiesetta a pregare. “Conoscev ouna di quelle tre donne. È di Lugano, a casa sua Casagrande aveva creato un’oasi di preghiera. Ho raccontato loro che s’era sposato, che ora abitava in Svizzera, ho detto dei libri copiati…”. E tra una preghiera e l’altra, una delle tre donne, quella luganese, ha iniziato a sgranare un “rosario” tutto suo. “Mi ha raccontato di aver comprato tempo prima un quadro di Pino. Casagrande diceva di dipingere volti della Madonna. Dietro al certificato di garanzia firmato da lui, c’era la firma del vero artista. Per quel quadro lei donna aveva pagato decine migliaia di franchi. E non ne aveva comprato solo uno”. Altro che veggente copione, se così è, Pino è pure un “profeta truffatore”. Ho saputo, aggiunge Denise, che molta gente gli ha dato denaro, ma che molti ora hanno paura di parlare. Temono le reazioni, certamente quelle di Pino, e alcuni, i più creduloni, anche quelle della Madonna. Aggiunge mamma Rosa, mentre Denise cerca altre scopiazzature nei libri: “La fedele luganese, la donna incontrata da mia figlia a Scarpapè, al telefono mi ha detto di aver dato a Casagrande 800 mila franchi in titoli. Mi ha detto proprio così”. Da non credere! Fede, ingenuità, talvolta stupidità alimentata dal bisogno di una speranza, di un appiglio per prender fiato… È così, conquistando la buona fede di migliaia di persone, il “fotografo dell’invisibile” ha fatto i soldi. E fesse migliaia di persone che hanno compilato i vaglia allegati ai messaggi e alle locuzioni (copiate), ai libri (copiati), alle fotografie dei volti della Madonna in cielo (artefatte), ai quadri (di altri). l.a.

L'Esperto "Basta concentrarsi e la vergine appare"
COMO - “Entrare in uno stato modificato di coscienza che induce a vivere le proprie fantasie e immagini”. È, in breve, la spiegazione del termine “trance” data dall’esperto di fenomeni paranormali Giorgio Gagliardi, di Como, che aggiunge: “È uno stato psichico in cui prevalgono emozioni di qualsiasi tipo”. Giorgio Gagliardi ha conosciuto molto bene Pino Casagrande. “Certo che me lo ricordo - afferma -. Non era attendibile e non ho mai creduto alle sue ‘visioni’. Entrare in uno stato di trance non implica una grande difficoltà. Casagrande usava il metodo della fissazione dell'immagine. Consiste nel guardare fisso, con attenzione, un punto, isolandosi il più possibile dal mondo esterno. Così, poco alla volta, si entra in uno stato simile al sogno, in cui oltre che spettatore si è anche attore”. In questo modo Casagrande, riusciva ad invocare, a vedere e, soprattutto, a far vedere ai numerosi suoi seguaci la Madonna. “Èchiaro che il contorno di gente devota creatosi attorno a Casagrande - spiega Gagliardi - aveva aspettative di un certo tipo e, proprio per questo, era più turlupinabile. Non dimentichiamo, poi, che l'evento avveniva in un’atmosfera religiosa, il che accresceva la credibilità del ‘mago’”. Casagrande, insomma, faceva leva su condizionamenti di tipo emozionale che trovano la mente umana più disponibile ad accettare proposte formulate in uno stato di trance. “Probabilmente - conclude Gagliardi - anche chi seguiva il mago di Scarpapè entrava in una sorta di estasi. Ripeto, non è difficile. Basta concentrarsi su sè stessi, in uno stato di immersione nel profondo del proprio io”. p.g.

I pellegrini
Solo pochi fedelissimi risalgono la collina
GIUBIASCO - “Devo dar rettaa lei, monsignor vescovo, che mi proibisce di salire alla chiesetta degli Angeli, oppure alla Madonna che mi chiama?” Fu questa la domanda di Pino Casagrande al vescovo di Lugano Eugenio Corecco il giorno in cui gli venne proibito di salire a Scarpapé. All’inizio degli anni ‘90, a Casagrande fu impedito di salire alla chiesetta degli Angeli,anche per ovviare ai problemi di traffico causati dalle migliaia di persone che seguivano il veggente il 13 di ogni mese. “A differenza di quegli anni –afferma un agente della polizia di Giubiasco–, le persone che salgono a Scarpapé ormai sono poche”. Il comando della polizia comunale non ha dimenticato il boom seguìto alle visioni della Madonna da parte di Casagrande, ma la situazione oggi è molto più tranquilla. “I bus del 13 del mese – dice l’agente –, sono ormai limitati a uno o due. Niente a che vedere con le tre o quattromila persone di quel periodo”. Nel momento di maggior affluenza, la polizia aveva posato dei divieti all’imbocco della stretta strada, soprattutto per impedire l’accesso agli autobus. Oggi i divieti restano in vigore e i pochi curiosi che ancora salgono, lo fanno a piedi. “Si tratta esclusivamente di turisti, che salgono per semplice curiosità –ribadisce l’agente –. Alla gente del posto non interessa più”. Anche il parroco don Angelo Ruspini, non ha novità sulla vicenda: “Mi pare che il 13 del mese arrivi un autobus dalla Svizzera interna. A volte lo vedo parcheggiare al mercato coperto, ma non mi sono più interessato di cosa succede lassù”. m.s.

Alla Madonna piacciono le nostre Alpi: dopo Scarpapé apparizione a Sondrio Da Ticinonline 16.09.2004
La polizia comunale di Giubiasco: "Da noi tutto tranquillo". Che sia per questo che la Madonna se n'è andata a Sondrio?
GIUBIASCO - "Devo dar retta a lei, monsignor vescovo, che mi proibisce di salire alla chiesetta degli Angeli, oppure alla Madonna che mi chiama?” Così Pino Casagrande al vescovo di allora di Lugano, Eugenio Corecco, il giorno in cui gli venne proibito di salire a Scarpapé. Per intenderci: siamo all’inizio degli anni ‘90. Lo scetticismo nel mondo ecclesiastico regnava sovrano e a Casagrande fu impedito di salire alla chiesetta degli Angeli, anche per ovviare ai problemi di traffico causati dalle migliaia di persone che seguivano il veggente il 13 di ogni mese. La gente però credeva a Pino Casagrande e a quel tempo la situazione era tutt'altro che semplice. Erano infatti tre o quattromila le persone che in quel periodo salivano a Scarpapé. Da allora la situazione a Scarpapé è cambiata - le visioni mistiche si sono rivelate un'imbroglio - e le persone che salgono per la Madonna ormai sono pochissime. "Ormai sale poca gente - ci spiegano dalla Polcomunale di Giubiasco - una 20ina di persone, sempre il 13 di ogni mese. La situazione è tranquilla".
Calma piatta, di qua dal confine, dunque. Ed ecco che ora la Madonna appare di là dal confine: a Sondrio, ad un ragazzo e ad un'anziana.
Stava pascolando le mucche in un alpeggio a 2.200 metri di quota a Val Masino, in provincia di Sondrio, quando, riflessa nelle acque di una cascata, un pastorello 17enne ha visto la Madonna. Questo è quanto racconta la stampa italiana. E poche ore dopo un'anziana che si trovava nel bosco a raccogliere mirtilli ha avuto la stessa apparizione. Quando i due, tornati in paese, hanno raccontato di aver visto la "Vergine della cascata", l'alpeggio è stato preso d'assalto da decine di persone. I due veggenti non sono parenti e non si conoscono nemmeno, quindi è esclusa l'ipotesi che si siano messi d'accordo per riferire di una falsa apparizione, ma in paese la notizia della visione è stata comunque accolta con cautela. Ciononostante - come successe a Giubiasco - turisti e curiosi hanno subito raggiunto la cascata in località Predarossa, dove il ragazzo e l'anziana hanno raccontato di aver avuto la visione, sperando di riuscire ad assistere all'apparizione della Madonna. Che però, finora, non si è ripresentata.
Per vedere la Madonna basta concentrarsi
Entrare in uno stato di trance non implica una grande difficoltà. Casagrande - secondo quanto scritto dal domenicale Il Caffé a suo tempo - "usava il metodo della fissazione dell'immagine. Consiste nel guardare fisso, con attenzione, un punto, isolandosi il più possibile dal mondo esterno. Così, poco alla volta, si entra in uno stato simile al sogno, in cui oltre che spettatore si è anche attore".