E Hitler disse: fermate i cattolici (Da Avvenire 7.1.2003)
Lo storico tedesco Low ha raccolto i documenti che provano l'odio nazista verso la Chiesa. Le Ss: «Aiuta gli ebrei»
Di Antonio Gaspari
Arriva dalla Germania la risposta ai recenti pamphlet contro la Chiesa cattolica - e soprattutto contro Pio XII - pubblicati ad esempio da John Cornwell e Daniel Goldhagen. Da poco infatti è uscito un libro - Die Schuld (La Colpa) - con un sottotitolo eloquente, «Cristiani ed ebrei nel giudizio dei nazisti e nei tempi presenti» (Resch Verlag, euro 24) in cui l'autore, lo storico e saggista Konrad Löw, già docente all'università di Bayreuth, apporta una grande massa di documentazione sull'odio nazista contro la Chiesa cattolica e sulla protezione degli ebrei da parte dei cattolici. Nella copertina del libro edito dalla Resch Verlag è scritto: «Una risposta ad Amen ed al Vicario», le due opere cinematografica e teatrale in cui si accusa papa Pacelli di essere stato pavido e succube del nazismo. Si tratta di un volume documentatissimo, 356 pagine con 1.063 note ed una bibliografia di 331 libri.
Pensato soprattutto come una risposta al libro di Daniel J. Goldhagen I volenterosi carnefici di Hitler in cui i tedeschi venivano accusati di essere stati complici del nazismo, Löw approfondisce con dovizia e competenza molti punti finora poco conosciuti della politica nazista, ed in particolare della persecuzione sistematica e continua dei cattolici. L'autore bavarese spiega con ampia documentazione che in Germania ancora al tempo dell'impero non è esistita una persecuzione degli ebrei, anzi la discriminazione è calata ed il processo di assimilazione e della integrazione è avanzato. Così, l'antigiudaismo di origine religiosa non trovò credito tra i sacerdoti della Chiesa cattolica, ed il Zentrum, il partito cattolico, trovò sostegno, seguaci e voti proprio tra gli ebrei. Un fenomeno che si spiega con il fatto che la Chiesa cattolica ha condannato il nascente razzismo ed il nazionalsocialismo con tutta la dovuta chiarezza, mentre gli evangelici furono in gran parte affascinati dalle teorie razziali. La nomina di Hitler a Cancelliere fu applaudita infatti dagli evangelici, mentre i vescovi cattolici condannarono le teorie naziste. Per questo motivo i nazisti perseguitarono in prima istanza comunisti e ebrei ma anche i cattolici. Secondo i nazisti, avendo il cristianesimo le radici nel Vecchio Testamento, chi è contro gli ebrei deve essere per forza contro la Chiesa cattolica. Dalla documentazione raccolta da Löw emerge inoltre la vasta opera di aiuto agli ebrei condotta dai cattolici, e questo suscitò ulteriormente l'ira dei nazisti.
L'autore bavarese racconta come i nazisti invocavano «l'indispensabile arma dello spirito del sangue e della terra contro la peste ebraica ed il cristianesimo». Nella parte centrale del libro Löw riporta in maniera dettagliata quanto Hitler, Rosenberg, Goebbels, Himmler e Bormann ha nno detto e scritto su ebrei e cattolici. Hitler in particolare pensava di schiacciare la Chiesa cattolica «come si fa con un rospo». Nel libro vengono riportati gli articoli e le vignette pubblicate dai giornali Das Schwarze Korps (organo ufficiale delle SS) e Der Stürmer (giornale razzista). Löw fa notare come i nazisti indicavano ebrei e cattolici sempre insieme contro il regime. In una vignetta pubblicata nel 1938, un ebreo, un sacerdote cattolico ed un imprenditore capitalista cercano di fermare la svastica nazista che ruota come le lancette dell¹orologio della storia. In un altra vignetta pubblicata da Der Stürmer nel 1934, un ebreo di fronte all'immagine di Cristo in croce dice: «...lo abbiamo fatto uccidere, lo abbiamo deriso, ma siamo ancora oggi difesi dalla sua Chiesa...». In un altra vignetta pubblicata dallo stesso giornale nel 1939, un sacerdote cattolico v iene disegnato mentre stringe due grandi mani, una con la croce ebraica e l'altra con la falce e martello. Per avere un idea di cosa i nazisti pensassero dei cattolici, Löw riporta un rapporto delle SS in cui è scritto: «É indiscutibile che la Chiesa cattolica in Germania si oppone decisamente alla politica governativa di opposizione al potere ebraico. Di conseguenza svolge un lavoro di appoggio ai giudei, li aiuta a fuggire, adopera ogni mezzo per sostenerli nella vita quotidiana, e facilita il soggiorno illegittimo nell¹impero nel Reich. Le persone incaricate di questo compito godono il pieno sostegno dell'episcopato e non esitano a sottrarre ai tedeschi e addirittura ai bambini tedeschi lo scarso vitto per darlo agli ebrei». Löw conclude il libro raccontando di un dialogo con sua sorella, da cui emerse una storia confermata da diversi testimoni, secondo cui un amico di famiglia che suo padre portava sempre a casa, era in realtà un ebreo che fu nascosto e protetto dai suoi genitori. Questo a conferma di quanto fosse vasta e diffusa l'alleanza tra cattolici ed ebrei che cercarono di proteggersi dalla furia del nazismo.

INTERVISTA (Da Avvenire 11.01.2003)
Parla padre Dermine: «Certi fenomeni non sono mandati da Dio, ma da qualcun altro. E le tecniche di ascesi talvolta favoriscono questa deviazione»
Il soprannaturale? Non sempre è divino
Di Maurizio Blondet
«Ammetto: ho scritto un libro un po' pesante», esordisce fra' François-Marie Dermine. Per un libro che si intitola Mistici, veggenti e medium. Esperienze dell'aldilà a confronto, è un elogio non da poco: opera di raro rigore critico su un campo aperto al sensazionale e a ogni genere di auto-illusioni facilone. Non a caso fra' François-Marie (è nato in Canada, ma insegna teologia a Bologna) è un domenicano. Ordine colto, un tempo esperto di «discriminazione degli spiriti»: e infatti fra' Dermine è stato chiamato a studiare il caso di Vassula Ryden, la veggente ortodossa che riceve "comunicazioni" a sfondo cristiano, ed è invece stata condannata dalla Chiesa. «Mi son reso conto che la donna è una medium. E, magari in buona fede, equivoca sulla natura dei fenomeni». Equivoca? «Come molti, anche benintenzionati, magari cristiani», avverte il domenicano. «Oggi la gente non sa, o non sa più, che il "supernaturale" [fenomeni che sembrano superare le possibilità della fisiologia] non è in sé e per sé soprannaturale. La comunicazione o il "dono" può venire da un allarmante "altro", che non è Dio. Questo va tenuto presente per esempio nel caso di statue della Madonna che piangono». E come si distingue lo "spirito" che agisce? La risposta è complessa. Ma fra' François-Marie evoca l'attitudine delle persone fra cui il fenomeno avviene, e che potrebbero essere i medium che inconsciamente lo producono. Talora, dice, se la persona "rinuncia" al fenomeno, vediamo il fenomeno sparire. «Ho conosciuto un certo Michel Beret, che aveva reali capacità di precognizione. Era convinto che si trattasse di una dote naturale e sua personale; ma a un certo punto cominciò a essere molestato da fenomeni di Poltergeist, a essere ossessionato da idee di suicidio, e "rinunciò" alla sua dote. E da allora l'ha persa». Dunque non era sua, ma veniva da Qualcuno con cui è meglio non aver a che fare? Perché se il supernaturale (e il preter-naturale) non è necessariamente soprannaturale, «bisogna anche mettere in guardia dall'errore contrario», dice il domenicano: «Pensare che certe possibilità paranormali facciano parte della natura umana». E qui si apre un campo vasto quanto ambiguo. Da una parte, esiste sì «una fisiologia sottile dell'uomo, poco indagabile», che può produrre fenomeni paranormali. E ciò può portare alla magia, come "tecnica efficace" per sfruttare possibilità mirabolanti. Dall'altra, alte e prestigiose dottrine orientali ("Oppure gnostiche", precisa fra' François-Marie) suppongono che l'uomo sia "naturalmente divino", una "scintilla" che può, o deve, tornare a fondersi nel Fuoco divino originario, da cui è stata dispersa o emanata. «Queste dottrine suppongono spesso una teologia emanazionista: Dio non ha creato liberamente le cose e l'uomo, ma una divinità (a-personale) ha emanato il mondo dalla sua stessa sostanza».
Per questo, buddhismo e induismo divergono nel modo più radicale dal Cristianesimo. E i metodi ascetici di quelle dottrine non possono essere usati senza rischio dal cristiano. «Anzitutto, l'asceta e il mistico cristiano sa», spiega il domenicano, «che le realtà soprannaturali non gli sono dovute; che non le può meritare. Del resto il santo mistico cristiano non cerca mai i "fenomeni" del misticismo, e nemmeno l'estasi. L'asceta cristiano pratica l'ascesi per preparare il cuore a ricevere Dio, l'Amata persona, non per guadagnare "poteri". Il mistico indù cerca attivamente l'estasi, come "esperienza" della fusione nel divino». È' proprio questo a sedurre, nelle dottrine orientali, osservo. Il padre annuisce: «Perché l'uomo d'oggi non si fida più che di sé. E della tecnica. E queste dottrine offrono appunto delle tecniche per giungere al divino, considerato come accessibile. Al fondo, c'è la seduzione per la tecnica». Però, non è deludente che la fede cristiana non abbia tecniche ascetiche? Non è una sua manchevolezza? «Il punto», è la risposta, «è che non c'è nessuna tecnica che consenta di entra re in rapporto con un'altra persona. E il Dio che a noi si è rivelato è una Persona; un libero, autonomo Altro. Non ci sono manuali - anche se ne scrivono, specie in America - per trovare la donna amata, o per farsi degli amici. Per incontrare l'altro (o l'Altro) non serve una tecnica, ma una disposizione: a darsi». È questa la differenza. Nella fede di Cristo, c'è una discontinuità radicale fra naturale e soprannaturale, fra uomo e Dio. «Ma questa discontinuità non è opposizione. Come un pezzo di legno non è una statua e non può divenirlo da sé, ma può diventare una statua nelle mani dello scultore (nulla nel legno lo impedisce), così l'uomo non è "naturalmente divino", ma può ottenere l'unione con l'Altro, il libero Altro che ci ama». È una bella differenza. Ma basterà a convincere i cercatori - e non sono pochi - di spiritualità orientali? Come li convincerebbe fra' François-Marie? «Proverei così: il cammino che quelle dottrine ti propongono è solitario. Chi parte dal presup posto "io sono Dio" non trova altro che sé stesso». Infatti, nello Yoga, lo stato di liberazione è onestamente detto "solitudine". «Ma io, tu, vogliamo davvero essere così soli? Noi siamo fatti per andare in compagnia: di un tu, o di un Tu».

LA CHIESA CHE SOFFRE (Da Avvenire 12.01.2003)
Ankara mette sotto inchiesta frate reggiano da 45 missionario nel Paese del vicino Oriente
Converte musulmano. Missionario nei guai
Turchia, sacerdote indagato dopo il Battesimo a un islamico
Da Reggio Emilia Quinto Cappelli
Per aver battezzato un giovane di 26 anni in Turchia, un frate cappuccino di Reggio Emilia è stato messo sotto inchiesta dalle autorità turche, che gli hanno ritirato anche il passaporto, impedendogli il rientro in Italia. E a giorni ci sarà la prima udienza davanti ai giudici turchi. A lasciare sperare in una soluzione positiva della vicenda c’è l’approvazione – avvenuta proprio ieri – di un pacchetto sui diritti e sulla libertà religiosa (nella scheda a lato). Protagonista della disavventura è padre Roberto Ferrari, 70 anni, da 45 missionario in Turchia, dove i cappuccini dirigono diverse case e missioni, fra cui quelle di Istambul. La storia è raccontata dal confratello, padre Mario Cappucci, 67 anni, cappellano dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: «Conosco padre Roberto da una vita, perché siamo originari dello stesso paese, Quara, sull’Appennino di Reggio Emilia. Nella missione di Iskenderun, al confine con la Siria, padre Roberto ha battezzato un giovane di 26 a nni, che insistentemente aveva chiesto il sacramento, dopo un’appropriata preparazione. Però il giovane ha poi denunciato il missionario alle autorità turche, che gli hanno ritirato il passaporto e lo hanno posto sotto inchiesta». L’incredibile storia ha sorpreso anche padre Cappucci, conoscitore e amante della Turchia. «Sono stato in quel paese 30-40 volte, sia per dirigere pellegrinaggi sia per visitare le nostre case. Ho buoni rapporti con le guide e con varie autorità. Ma non mi sarei mai aspettato una vicenda del genere. Certo, la situazione in Turchia è complessa, ma questo grave fatto è preoccupante». Infatti nonostante la legge costituzionale garantisca la libertà religiosa, vi sono forti pressioni sociali contro la conversione dall’Islam, che è la religione principale, al cristianesimo. Non a caso in alcune regioni le autorità locali avallano le persecuzioni delle comunità cristiane, specialmente quella caldea. «Mi chiedo – si domanda ancora il religioso emiliano –: perché la Turchia si dichiara uno stato laico e poi mette sotto inchiesta un frate che amministra il battesimo a un musulmano convertito? Perché i frati non possono vestire il loro abito? Uno stato laico non s’interessa di queste faccende. E questo accade in Paesi che vorrebbero far parte dell’Europa, dove i diritti umani sono il fondamento dello stato laico». Tanto più che «padre Roberto non ha battezzato un bambino inconsapevole, ma un adulto consenziente».

Germania: solidarietà con i cristiani oppressi (SIR 17.1.2003)
Domenica 12 gennaio, la conferenza episcopale tedesca ha avviato l'iniziativa "Solidarietà con i cristiani perseguitati e oppressi". "Non si può ignorare – ha spiegato il card. Karl Lehmann, presidente dei vescovi tedeschi, nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - che in molti luoghi riconoscersi cristiani e vivere come tali è pericoloso e comporta pagare un alto prezzo". Il cardinale ha citato, come esempio, alcuni Paesi: "Cina, Corea del Nord, Vietnam", dove i fedeli "sono spesso discriminati socialmente, talvolta perseguitati apertamente"; "Afghanistan, Sudan, Iran", "Arabia Saudita" e "Nigeria", Paesi islamici in cui "negli ultimi anni è cresciuta la minaccia alle Chiese e ai cristiani"; "Colombia", dove i cristiani che si impegnino coraggiosamente per i diritti umani e lavorino seriamente per le "opzioni per i poveri" sono esposti a pericoli mortali". Ricordando il recente attentato in Pakistan contro le chiese cristiane, il cardinale ha denunciato la tendenza in molti Paesi verso una "privatizzazione della violenza" ad opera di "signori della guerra, banditi e gruppi con motivazioni ideologiche o religiose": a questa categoria appartiene anche il "terrorismo internazionale". Un ulteriore fenomeno è il compimento di "atti di violenza contro minoranze cristiane", come sfogo "dell'odio contro l'occidente", poiché "i cristiani vengono visti sempre più come appartenenti ad un mondo occidentale aggressivo ed imperialista". A tale proposito Lehmann ha espresso "il timore che un'eventuale guerra in Iraq possa aumentare i pericoli per i cristiani che vivono negli Stati islamici".

Germany: solidarity with persecuted Christians (SIR 17.1.2003)
On Sunday 12 January, the German Episcopal Conference launched its initiative: "Solidarity with persecuted and oppressed Christians". "It cannot be ignored – explained Cardinal Karl Lehmann, president of the German bishops, at the press conference to present the initiative – that it is dangerous in many places to declare oneself a Christian and to live as a Christian: it exacts a high price". The Cardinal cited some countries as examples: "China, North Korea, Vietnam", where the faithful "are often socially discriminated against, and sometimes openly persecuted"; "Afghanistan, Sudan, Iran", "Saudi Arabia" and "Nigeria", Islamic countries in which "the threat to the Churches and to Christians has grown in recent years"; "Colombia", where the Christians who devote themselves courageously to the defence of human rights and seriously work for the "options for the poor" are exposed to mortal dangers". Recalling the recent attacks against Christian churches in Pakistan, the Cardinal denounced the trend in many countries towards the "privatisation of violence" at the hands of "warlords, bandits and groups with ideological or religious motivations": a category to which "international terrorism" also belongs. A further phenomenon is the committing of "acts of violence against Christian minorities", as a vent for "hatred of the West", since "Christians are increasingly seen as belonging to an aggressive and imperialist Western world". In this regard Lehmann expressed "the fear that a possible war in Iraq might increase the dangers for the Christians living in Islamic states".

Allemagne: la solidarité avec les chrétiens opprimés (SIR 17.1.2003)
Dimanche 12 janvier, la conférence épiscopale allemande a lancé l'initiative "Solidarité avec les chrétiens persécutés et opprimés". "On ne peut ignorer – comme l'a expliqué le cardinal Karl Lehmann, président des évêques allemands, lors de la conférence de presse de présentation de l'initiative – qu'en de nombreux endroits, il est dangereux de s'identifier comme chrétiens et de vivre comme tels. Cela comporte un prix très lourd à payer". Le cardinal a cité, comme exemple, certains pays: "la Chine, la Corée du Nord, le Vietnam", où les fidèles "sont souvent discriminés socialement, parfois même, persécutés ouvertement"; "l'Afghanistan, le Soudan, l'Iran", "l'Arabie Saoudite" et "le Nigeria", pays islamiques, dans lesquels, durant "ces dernières années, la menace envers les Églises et les chrétiens a augmenté"; "la Colombie", où les chrétiens qui s'engagent courageusement, pour les droits de l'homme et qui travaillent sérieusement en faveur des "options pour les pauvres", sont exposés à des dangers mortels". C'est en rappelant le récent attentat au Pakistan contre les Églises chrétiennes que le cardinal a dénoncé la tendance de nombreux pays qui se dirigent vers une "privatisation de la violence", conduite par des "seigneurs de la guerre, des bandits et des groupes qui ont des motivations idéologiques ou religieuses": c'est à cette catégorie qu'appartient le "terrorisme international". Un phénomène ultérieur consiste dans la mise à exécution d'"actes de violence contre les minorités chrétiennes", comme une sorte de défoulement "de la haine contre l'occident", puisque "les chrétiens sont toujours davantage considérés comme appartenant à un monde occidental agressif et impérialiste". À ce propos, Mgr Lehmann a exprimé "la crainte qu'une éventuelle guerre en Iraq puisse augmenter les dangers pour les chrétiens qui vivent dans les États islamiques".

FRANCIA Clonazione umana, un “no” deciso (SIR 28.2.2003)
Il presidente Chirac proporrà all'Onu una “Convenzione mondiale sulla bioetica”
Una "Convenzione mondiale sulla bioetica" per affermare in modo chiaro nel diritto internazionale l'intangibilità della vita umana e la sua dignità. A lanciarla è stato il presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, intervenendo domenica 23 febbraio al ventesimo anniversario del Comitato nazionale di etica. Parlando al Collège de France, Chirac ha fatto capire che la posizione del governo francese contro la clonazione umana (sia terapeutica che riproduttiva) è molto ferma, entrando così nel vivo di un acceso dibattito che si è aperto - non solo in Francia - subito dopo l'annuncio della nascita di una bambina clonata fatto negli Stati Uniti dalla setta raeliana. Sulla questione, erano intervenuti anche i vescovi francesi e la Federazione protestante che pur pronunciandosi con due dichiarazioni diverse hanno chiesto all'unisono il divieto "esplicito" della clonazione nel quadro legislativo francese.
Le parole del presidente. Una forma di eugenismo, un metodo "inaccettabile", "un crimine contro l'umanità". Sono solo alcune delle espressioni più forti utilizzate dal presidente francese Jacques Chirac per definire la clonazione umana. "Nella misura in cui rompe con la procreazione sessuale a favore di una riproduzione geneticamente identica ad un altro essere vivente - ha detto Chirac - la clonazione riproduttiva rappresenta la forma più estrema di eugenismo. Per questo la sua sperimentazione è inaccettabile". Chirac non ha esitato a definire la clonazione come "uno degli attentati peggiori alla libertà e dignità della persona umana" ed ha aggiunto: "Approvo senza riserve il progetto attualmente in discussione che la vieta definendola un crimine contro la specie umana". Ma l'impegno della Francia di adattare la legislazione nazionale in difesa dell'embrione umano non basta. "Occorre - ha detto Chirac - mettere in atto delle regole internazionali comuni. Ecco perché auspico l'adozione di una Convezione mondiale sulla bioetica". La proposta verrà presentata dallo stesso Chirac alle Nazioni Unite, in autunno in occasione della Conferenza generale dell'Unesco.
Di nuovo l'asse franco-tedesco. Anche sulle questioni di bioetica, Francia e Germania camminano in parallelo. In Francia, il ministro della salute Jean-Francois Mattei ha presentato al Senato una serie di proposte del governo per la revisione delle leggi bioetiche. Nel testo, si rafforza il divieto della clonazione riproduttiva, punendo a 20 anni di reclusione chi decide di compiere ugualmente un tale crimine. Discusse il 28, 29 e 30 gennaio, le proposte del governo sono state approvate dal Senato. In Germania, il divieto alla clonazione umana ha trovato un largo consenso: un gruppo trasversale di deputati ha presentato nei giorni scorsi una raccomandazione al governo perché promuova il divieto assoluto di clonazione "non facendo alcuna differenza tra clonazione riproduttiva e terapeutica". Anche la Germania si appella ad un impegno internazionale.
Il parere delle Chiese. La Conferenza episcopale francese e la Federazione protestante hanno diffuso due documenti quasi in contemporanea proprio nei giorni in cui il Parlamento ha ripreso il dibattito sul "progetto di legge relativo alla bioetica" affermando quasi all'unisono il no delle Chiese alla clonazione e chiedendone il divieto esplicito nel quadro legislativo francese. Secondo i vescovi cattolici, la clonazione umana comporta pericolose "ingerenze sugli elementi essenziali dell'identità del futuro essere umano" e rappresenta pertanto "un attentato grave contro la dignità dell'uomo". Per i protestanti, invece, "la vita rimarrà sempre un mistero e per quanto complesse e sofisticate possano essere la scienza e la tecnologia, esse non avranno mai l'ultima parola".

Usa: "no" della Camera alla clonazione umana
WASHINGTON, 1.
La Camera dei Rappresentanti Usa ha deciso di proibire, senza alcuna eccezione, la clonazione umana, prevedendo multe fino a un milione di dollari in caso di violazione. I deputati hanno votato a larga maggioranza (241 voti contro 155) a favore del divieto, stabilendo che non ci saranno eccezioni, neppure per fini di ricerca medica, come chiedeva parte della comunità scientifica del Paese. Ora il dibattito si sposta al Senato. Sulla questione è intervenuto a più riprese anche il Presidente statunitense George W. Bush, dichiarando che "appoggia in modo determinato" la proibizione totale della clonazione umana, senza alcuna eccezione, e la posizione è condivisa anche da diversi esponenti democratici. In una dichiarazione diffusa alcuni giorni or sono, la Casa Bianca aveva spiegato che "L'Amministrazione si oppone in modo deciso a qualsiasi legge che proibisca la clonazione umana per obiettivi di riproduzione, ma che autorizzi la creazione di embrioni clonati o lo sviluppo di fabbriche di embrioni umani per la ricerca, un fatto che richiederebbe la distruzione di vita umane in corso di nascita".
(L'Osservatore Romano 2 Marzo 2003)

9 maggio 2003 A proposito di sfide
Da diversi anni alcuni medici hanno fatto delle scoperte interessanti nello studio del cervello specie riguardo ai fenomeni di esperienze mistiche e vari tipi di visioni come i 2 neurologi
Andrew Newberg e Eugene d'Aquili nel loro libro "Dio nel cervello". Se da un lato ci possono essere delle obiezioni sulle loro affermazioni, il fatto molto positivo è che si possono dimostrare come alcuni tipi di meditazioni e di preghiere ripetitive, possano effettivamente creare delle senzazioni biologiche di piacere che possono trarre facilmente in inganno specie dove c'è chi insiste ad affermare che sia Dio a provocarle. Da qui l'autosuggestione può essere ancora maggiormente alimentata e provocare effetti positivi o negativi quando si scopre di essere caduti in errore.
Per Michael Persinger, neurobiologo canadese, persino l’idea di Dio è insita nel cervello ed è stimolabile applicando elettrodi sul lobo parietale come è stato scritto tempo fa sul mensile Focus e più recentemente sul mensile Quark N. 27 di aprile. Il fatto che alcune visioni possano essere create artificialmente con variazioni elettromagnetiche, potrebbe far pensare che esista una tecnologia neanche troppo sofisticata per interferire su gruppi di persone da parte di qualche ricercatore o semplicemente da cause naturali come i campi magnetici prodotti dall'attrito delle piattaforme tettoniche prima e dopo i terremoti ed intercettabili con ricevitori di frequenze molto basse od ancora altri semplici fenomeni che generano forti campi elettrici ed elettromagnetici. Alcuni possono credere che per questi motivi ci siano tanti fenomeni in tutte le religioni e anche tra i non credenti quando avvistano UFO perché tutto è già impresso nella memoria e nel subconscio dato che si viene fortemente influenzati dalla cultura nella quale si vive.
Si può anche aggiungere che molti miracoli possono avere cause naturali non solo tramite l'autosuggetione ma anche semplicemente bevendo acque particolari come quella miracolosa di Lourdes dove in un recente documentario della RTSI (Falò), il ricercatore giapponese Masaru Emoto mostrava la bellezza dei cristalli che si formano durante il congelamento di gocce d'acqua a confronto di altre acque giudicate buone o non buone. Per la verità più che un ricercatore sembrava un leader di una setta ma questa è una impressione personale e non voglio offendere nessuno però sarebbe utile che si facessero studi più approfonditi dal momento che per vedere dei bei cristalli di ghiaccio, basta avere un po' di fortuna quando nevica e questo non è sufficiente per dire che sia una buona acqua per la salute. In un'analisi chimica dell'acqua di Lourdes da parte di una ricercatrice della quale non ricordo il nome, è risultata la presenza di batteri ma con la particolarità che questi non si riproducono. A mio parere probabilmente esisteranno altre sorgenti simili ed un'eventuale scoperta potrebbe mettere in crisi molti fedeli ed è anche per questo che non parlo mai delle poche apparizioni mariane riconosciute e non si può escludere che in futuro la Chiesa possa cambiare molta attitudine verso tali fenomeni per rafforzare il valore del Vangelo di Cristo e preteggere tante vittime cadute a loro insaputa in apparizioni simili o addirittura negative ed aggressive tanto da far star male persone che hanno sofferto in queste esperienze, alla sola vista del rosario. (Nelle apparizioni viene sempre chiesto di pregare incessantemente specie la bella preghiera del Rosario)
Infatti in molti luoghi di false apparizioni della presunta Vergine, sovente si trovano fonti d'acqua con un'inmancabile serie di ringraziamenti per grazie ricevute dove chi crede che sia opera "divina", pur sapendo a volte di eventuali condanne da parte delle Autorità Ecclesiastiche, preferisce bere quasi esclusivamente queste acque perchè la o il veggente garantisce benedizione della "Madonna" di proprietà miracolose e di conservazione eterna. Naturalmente chi ha analizzato queste acque e non ha trovato niente di particolare, attribuisce eventuali rare guarigioni ad autosuggestione ma se si eseguisse la semplice analisi di Emoto, forse si troverebbe qualcosa in comune tra questi liquidi ed in caso di conferma potremmo di nuovo concludere che difficilmente una semplice persona si possa sognare per caso di scavare in un determinato punto ed essere convinto che ci sia una fonte d'acqua senza suggerimento. Per suggerimento intendo dire che qualcuno già conoscesse queste particolarità e se non esiste inganno umano, la "rivelazione" può avvenire da uno spirito che se la Chiesa non riconosce, questo spirito utilizza questi canali solo per ingannare, creare zizzania e farsi adorare come Dio. Forse qualche medico potrà dimostrare che esistano persone con particolari doti pur senza essere malate, come qualche fanatico di film tipo X-Man 2 ma sono convinto che anche grazie alla scienza si arriverà a comprendere l'esistenza di Dio e che non conviene cercare di ribaltare le Sue leggi dal momento che si è fatto uomo in Gesù per dimostrare l'amore immenso che ha per tutta l'umanità rimanendo in umiltà in mezzo a noi.
Certo che non si può pretendere di facilitare le cose se cominciando dalle scuole si insegna ai ragazzi di non credere ai Preti perché basta aprire la Bibbia e leggere che Dio ha fatto la terra in 7 giorni quando la scienza dimostra che non è possibile. Non bisogna nemmeno fare il contrario e dire che tutto ciò che così è scritto così è avvenuto ed annullare le teorie dell'evoluzione ma semplicemente lasciar spazio a chi è autorizzato dalla Chiesa ad insegnare il valore simbolico delle antiche Scritture, il contesto storico e l'importanza della morale nella vita umana altrimenti a partire dai governanti, non bisogna meravigliarsi se poi si scopre che parte della nuova generazione si comporta come se appartenesse a delle tribù con tanto di identificazioni marcate sulla pelle e nella carne, riti che non si possono nemmeno menzionare, ricerche di paradisi artificiali con bibite e droghe, comportamenti perversi e violenti. Se si va avanti così, questi giovani diranno ai loro normali coetanei: Di che tribù siete? Dai fumate con noi che avrete delle belle visioni. Infatti recenti studi compiuti in Nord Europa, confermano che il fumo della canapa causa danni cerebrali irreversibili, oltre tutti i gravi danni conosciuti che comportano alla salute ed ancora oggi alcuni politici sono convinti che sia meno pericoloso di sigarette ed alcool. Inoltre sempre più sono le offese verso i cattolici riguardo la difesa della castità prematrimoniale tramite i cartelloni pubblicitari stop aids e la sottile apertura al lavoro Domenicale. Che siano anche loro alla ricerca di paradisi artificiali ?
Solo se ci convertiamo veramente avremo e daremo maggior fiducia al prossimo e specie ai giovoni. (Michele Cafaro)

Anticristo, attenti alle imitazioni (da Avvenire 17.5.03)
anticipazione
Il grande antropologo traccia un bilancio delle sue ricerche: «Adesso vorrei scrivere una storia "cristiana" delle religioni. Calasso ha idee profonde sul sacrificio, ma sbaglia la prospettiva E la tesi di Fukuyama sulla fine delle ideologie è di corto respiro»
Di René Girard
La differenza tra religione arcaica e cristianesimo è strutturale. All'interno della costruzione arcaica non ci si può rendere conto che il capro espiatorio è solo una vittima. Tutti dicono che è veramente colpevole, quindi tutti lo credono tale. Anche nei Vangeli si trova un momento di unanimità, quando i discepoli voltano le spalle a Gesù e si uniscono alla folla. Quando però l'unanimità viene disgregata, i discepoli, che sono direttamente o indirettamente responsabili dei Vangeli, denunciano la folla e il sistema del capro espiatorio. Il Dio della Bibbia è allo stesso tempo Dio della sacralità e Dio della santità. La presenza del Vecchio Testamento nella Bibbia cristiana è esattamente ciò che mostra la consapevolezza in crescita delle comunità arcaiche. Gli elementi di violenza del Dio dell'Antico Testamento sono necessari nella logica che porta al rifiuto della violenza stessa professato nei Vangeli.
Una storia "cristiana" delle religioni
Mi piacerebbe scrivere un libro che fosse l'interpretazione totalmente cristiana della storia della religione. Quello sarebbe davvero la storia del sacrificio. Dimostrerebbe che le religioni arcaiche sono state le prime vere educatrici dell'umanità, che l'hanno condotta lontano dalla violenza arcaica. Dopodiché Dio si fa vittima per liberare l'uomo dall'illusione del Dio violento, che deve essere sostituito in favore della conoscenza che Cristo ha di suo Padre. Si possono leggere le religioni arcaiche come uno dei primi passi della rivelazione progressiva che culmina con la venuta di Cristo. Così, a quelli che sostengono che l'Eucarestia ha le proprie radici nel cannibalismo arcaico dobbiamo dire "sì!" invece che "no". La vera storia dell'uomo è la storia religiosa che nuove i suoi passi dal cannibalismo primitivo. Il cannibalismo primitivo è religione, e l'Eucarestia riassume questa storia dalla A alla Z. Tutto questo è essenziale e una volta compreso si arriva necessariamente a riconoscere che la storia dell'uomo implica il proprio inizio omicida: Caino e Abele. In poche parole, non possiamo avere uno spazio perfettamente non sacrificale.
L'errore di Calasso
Calasso non percepisce l'ambivalenza implicita nel mio procedimento. Penso che la sua descrizione della società moderna sia troppo cupa, ma allo stesso tempo è profonda e contiene grandi intuizioni. Per me il movimento razionalistico moderno è fondamentalmente un fatto positivo; il progresso scientifico è vero progresso. In questo senso Calasso ha ragione a chiamarmi "illuminista". Io faccio spesso uso della formula di Maritain: «La storia progredisce sia in direzione del bene che in direzione del male». A mio avviso Calasso è fortemente ma erroneamente a favore del sacrificio. È anti-moderno all'estremo e non distingue tra la rivelazione cristiana e il modo in cui viene fraintesa oggi. Ha quest'idea esoterica alla Nietzsche che essere contro il sacrificio sia un qualche tipo di debolezza degli individui e delle comunità. È un'idea fondamentalmente sbagliata e comunque non cambia probabilmente niente dentro di lui, perché sotto sotto è un cristiano... Tutta la sua vita intellettuale è basata sulla sua sfida anti-cristiana. Come Nietzsche, vuole credere che essere a favore del sacrificio sia infinitamente più intelligente e quindi la cosa giusta da fare. Una delle cose che meglio comprende è l'utilità positiva del sacrificio e di conseguenza diventa ingiusto nei confronti del cristianesimo in un modo in ultima analisi nietzschiano. Nonostante questo Calasso capisce il sacrificio meglio di Nietzsche, ne comprende il ruolo positivo nelle società arcaiche e lo estende al mondo moderno.
Totalitarismo e fede
Ci sono state varie forme di totalitarismo che hanno osteggiato apertamente i principi cristiani. C'è stato il totalitarismo di sinistra, che ha tentato di aggirare il cristianesimo. E c'è stato il totalitarismo di destra, come il nazismo, che riteneva i l cristianesimo troppo tenero con le vittime. Questo tipo di totalitarismo è ancora vivo e vegeto e sembra anche avere un brillante futuro davanti a sé. Probabilmente in futuro ci saranno pensatori che riformuleranno questo principio in maniera più politically correct, in forme più virulente che si riveleranno fortemente anticristiane, sebbene camuffate di estrema cristianità. Quando parlo di "più cristiano" e più "anti-cristiano" mi riferisco ovviamente alla figura dell'Anticristo, che non è altro che l'ideologia che cerca di sconfiggere il cristianesimo sul suo stesso terreno, che tenta di essere più cristiana del cristianesimo che lo imita in maniera competitiva, contraria allo spirito cristiano.
Fukuyama e la fine del mondo
Il libro di Fukuyama è certamente datato e adotta un modello di desiderio dell'uomo assolutamente inadeguato dal mio punto di vista. L'idea della fine della storia come dine delle ideologie è inoltre un problema semplicemente fuorviante. Le ideologie non sono violente di per sé, è l'uomo a essere violento. Le ideologie forniscono la facciata celebrativa dietro alla quale si nasconde la nostra tendenza vittimaria: sono "il lieto fine" mitico delle nostre storie di persecuzione. Se si guarda con attenzione, si nota che i miti si chiudono sempre in maniera positiva e ottimista e che ogni crisi rivolta attraverso il meccanismo del capro espiatorio è seguita da una nuova pacificazione sociale e ristabilimento culturale. Il capro espiatorio offre una chiusura sistemica che permette al gruppo sociale di rimettersi in funzione, di ricominciare ancora una volta il ciclo e di continuare a ignorare il vero significato di quella stessa chiusura sistemica, vale a dire di credere alla colpevolezza di un capro espiatorio, del nemico espulso, del male assoluto mondato. Tutto questo non può più esistere dopo la rivelazione cristiana. Il sistema non può più essere chiuso da alcun tipo di soluzione farmacologica e il virus della vi olenza mimetica ha la possibilità di diffondersi liberamente. Ecco perché Gesù dice: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada» (Mt 10,34). La croce ha distrutto per sempre il potere catartico del meccanismo del capro espiatorio. Il Vangelo ci permette di imitare Cristo e abbandonare la nostra violenza mimetica o di imitare Satana e correre il rischio di autodistruggerci. Il sentimento apocalittico si fonda su questo rischio.